RUGLIO –
RUGLIO RUGLIO
Significato ed etimologia
Il vocabolo in epigrafe è un aggettivo molto antico che trova i
suoi omologhi,assonanti in siciliano ed in calabrese (trugghiu- rugghiu) nell’identico significato di partenza di: pieno, colmo,
zeppo con riferimento agli oggetti(brocche, casse etc.) pieni o colmati, ma
anche alle persone rimpinzate di cibo ;in Irpinia la parola è la medesima:ruglio.
La parola in epigrafe fu usata
fin dal 1600; nel corso dei secoli poi, se ne è diradato l’uso, sostituita da altre
parole di medesimo significato nella sua
funzione aggettivale, fino a scomparire, mentre la si è mantenuta
nell’espressione ruglio ruglio e più esattamente nella
frase: venirsene ruglio ruglio (id est: venir mogio mogio, piano piano,ovvero accostarsi
lentamente, quasi contando i passi, come chi sia pieno, zeppo, stipato di cibo
e dunque sia costretto a muoversi
lentamente, mogio mogio. Vale la pena di ricordare che l’espressione ruglio
ruglio, nella sua reiterazione dell’aggettivo di grado positivo ne
sostanzia il superlativo che, al solito, in napoletano non à la forma del
suffisso in issimo, ma usa reiterare l’aggettivo di grado positivo come
avviene p. es. con chiatto chiatto o luongo luongo o ancora curto
curto che rispettivamente stanno per grassissimo,altissimo (o lunghissimo),
bassissimo e dunque ruglio ruglio sta per pienissimo.
Rammenterò appena che l’espressione
venirsene
ruglio ruglio non va confusa
con quella che recita: venirsene tinco tinco che illustrai
altrove, di significato diametralmente opposto: venirsene sollecitamente,
né va confusa con l’espressione usata
dal famosissimo Totò: venirsene tomo, tomo, cacchio cacchio,
espressione che come ebbi modo di chiarire altrove sta per: agire
con improntitudine, faccia tosta.
Un’ ultima notazione;
etimologicamente la parola ruglio è un chiaro deverbale forgiato
sul verbo latino: turgulare frequentativo
di turgere:
inturgidire;
E, a mo’ di completamento
rammenterò che sia in calabrese che in napoletano d’antan esiste il verbo ‘ntrugliare
= ingrossare forgiato
ugualmente sui verbi latini di cui sopra.
Raffaele
Bracale
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