SCARTILOFFIO/A
Ci troviamo questa volta a parlare di due parole, l’una maschile,
l’altra femminile, che fan parte del fiorito ed icastico linguaggio partenopeo,
ambedue nell’originario significato di atto,
manovra truffaldini tesi a raggiunger lo scopo di affibbiare, per solito a
stranieri, carta straccia in luogo di buona carta moneta; estensivamente
poi ogni atto o manovra truffaldini
operati in danno di sprovveduti, disattenti, incolti, creduloni che facilmente
si lasciano raggirare ed imbrogliare.
Storicamente le voci in epigrafe
nacquero tra il finire del 1700 ed i principi del 1800 a Napoli, al tempo
delle frequentazioni di viaggiatori stranieri che accorrevano a visitare le
città centro meridionali e nacquero nell’ambito della camorra (setta di malviventi
che uniti in consorteria tentano di procacciar con ogni mezzo lecito, ma più
spesso illecito, guadagni e benefici ai propri membri; etimologicamente la voce
camorra
è
corruzione ed adattamento del termine
spagnolo gamurra che, a sua volta è da chamarra = abito di foggia iberica
preferito dalla peggior risma di lazzaroni partenopei) che, per il tramite di suoi adepti, gestiva a suo pro
quell’antico fenomeno turistico; non è che il trascorrer del tempo abbia
fatto cambiar molto le cose; attualmente a Napoli, ma ugualmente in altre città
centro-meridionali le vittime preferite
degli scartiloffisti che sono ovviamente coloro che praticano lo scartiloffio,
sono pur sempre i turisti o i derelitti cafoni e/o pacchiani, cioè gli sprovveduti provinciali
che giungono in città divenendo, a loro malgrado, súbito preda di furbi lestofanti truffatori che li
raggirano ed imbrogliano; e ciò avviene non perché i cittadini stanziali siano
piú furbi o svelti dei cafoni o dei pacchiani, ma solo perché i cittadini
ben conoscono di quali infidi panni vestono i truffatori che si aggirano per piazze,
vicoli e stazioni della città ed accuratamente tentano di evitarli e tenersene lontani.
Torniamo alle parole in epigrafe e
vediamone un po’ l’etimologia, per la ricerca della quale non bisogna mai
dimenticare il significato originario di scartiloffio/a che è la truffa tesa
ad appioppar carta straccia in luogo di buona cartamoneta; ordunque:
Scartiloffio/a addizione del sostantivo scartoffia piú
l’aggettivo loffio/a;
Scartoffia : voce
gergale forse nordica, per indicare una carta da giuoco senza valore, una
cartina;
Loffio/a: letteralmente frollo,
cascante, molle e quindi scadente, inutile; etimologicamente da un ant.
tedesco: slapf→slaf, ma non gli
sarebbe estraneo il latino labi da
cui il toscano labile =inconsistente.
Si comprende facilmente che una scartoffia
che sia anche loffia rappresenti quanto di
peggio possa capitare ad un povero turista
o ad un provinciale che approdi o giunga nella nostra città o in cento
altre città d’arte del centro-meridione; rammenterò – per chiudere in …
allegria - l’incipit del film Guardie e
ladri in cui lo scartiloffista Totò si
dedicava ad una particolare forma di scartiloffio:
l’appioppare ad un credulo turista americano una grossa patacca che è una ovviamente
falsa moneta antica di grosse dimensioni
il cui nome è dall’arabo bataqa attraverso lo spagnolo pataca.
Raffaele
Bracale
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