domenica 17 maggio 2020

AZZELLÍ


AZZELLÍ
L’amica R.V. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a  chiedermi via e-mail di chiarirgli  significato ed etimo del  verbo partenopeo   in epigrafe. Le ò cosí risposto:
azzellí[dal lat. volg. *anser-ire(far la pelle d’oca)con normale passaggio ns>nz, assimilazione nzl-r] verbo transitivo  che in primis vale rabbrividire  sentire accapponare le carni per il freddo o per  la paura e/o il ribrezzo, raggricciarsi della pelle; per traslato però vale importunare, infastidire disturbare, annoiare, tediare, perseguitare, stancare, contrariare, ossessionare, asfissiare, nauseare. Il verbo in esame è icasticamente usato in una nota locuzione usatissima ancorché becere, locuzione che suona:”Ce staje azzellenno ‘a guallera” che ad litteram vale “ Ci stai accapponando la pelle dello scroto” atteso che con il comportamento che tieni o con quanto ti ostini a  riferirci in luogo di impaurirci o intimorici, ci annoi ottenendo solo di farci accapponare non le carni, ma la pelle dello scroto che di per sé [dal lat. scrotum]. in anatomia, è il sacco cutaneo contenente i testicoli, situato nello spazio delimitato dalla radice delle cosce, tra il perineo e il pube, diviso in due parti da un setto mediano: in ciascuna delle due parti è allogata la ghiandola genitale maschile con le varie formazioni anatomiche annesse (epididimo, parte scrotale del funicolo spermatico, ecc.) e con i suoi involucri (albuginea, tuniche vaginali); in napoletano forse per la forma alquanto gonfia e per la prossimità al basso ventre sede degli intestini lo scroto è reso con la voce grenerica di guallera [dall’arabo wadara] che con precisione è invece in primis l’ernia inguinale cioè la una protrusione di parte dell'intestino attraverso la parete addominale, a livello dell'inguine
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amica R.V. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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