AZZELLÍ
L’amica R.V. (i consueti problemi di riservatezza mi
costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a chiedermi via e-mail di chiarirgli significato ed etimo del verbo partenopeo in epigrafe. Le ò cosí risposto:
azzellí[dal lat. volg. *anser-ire(far la pelle d’oca)con
normale passaggio ns>nz, assimilazione nzl-r] verbo transitivo che in
primis vale rabbrividire sentire
accapponare le carni per il freddo o per
la paura e/o il ribrezzo, raggricciarsi della pelle; per traslato però
vale importunare, infastidire disturbare, annoiare, tediare, perseguitare,
stancare, contrariare, ossessionare, asfissiare, nauseare. Il verbo in esame è
icasticamente usato in una nota locuzione usatissima ancorché becere, locuzione
che suona:”Ce staje azzellenno ‘a guallera” che ad litteram vale “ Ci stai
accapponando la pelle dello scroto” atteso che con il comportamento che tieni o
con quanto ti ostini a riferirci in
luogo di impaurirci o intimorici, ci annoi ottenendo solo di farci accapponare
non le carni, ma la pelle dello scroto che di per sé [dal lat. scrotum]. in
anatomia, è il sacco cutaneo contenente i testicoli, situato nello spazio
delimitato dalla radice delle cosce, tra il perineo e il pube, diviso in due
parti da un setto mediano: in ciascuna delle due parti è allogata la ghiandola
genitale maschile con le varie formazioni anatomiche annesse (epididimo, parte
scrotale del funicolo spermatico, ecc.) e con i suoi involucri (albuginea,
tuniche vaginali); in napoletano forse per la forma alquanto gonfia e per la
prossimità al basso ventre sede degli intestini lo scroto è reso con la voce
grenerica di guallera [dall’arabo wadara] che con precisione è invece in primis
l’ernia inguinale cioè la una protrusione di parte dell'intestino attraverso la
parete addominale, a livello dell'inguine
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito
l’argomento, soddisfatto l’amica R.V. ed interessato qualcun altro dei miei
ventiquattro lettori e piú genericamente
chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
Nessun commento:
Posta un commento