SÈNTERE ‘E CANTÀ ‘A QUAGLIA
Dell’espressione in epigrafe mi à chiesto il
caro amico P. G. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad
indicare solo le iniziali di nome e cognome) domandandomi di
chiarirgliene significato ed origini.
Gli ò cosí risposto: L’espressione di cui mi chiedi, antichissima [come
che risalente al 1600 circa] e
desueta in origine fu coniugata quasi
sempre in tal guisa : “Tra poco siente ‘e cantà ‘a quaglia!”; si tratta di un’espressione
minacciosa rivolta verso un responsabile di un reato o di una semplice colpa, per significargli che di lí a
poco gli sarebbe piombato addosso un castigo severo, tanto piú severo quanto
maggiore fósse stata la colpa commessa; tale punizione poteva addiritturaraggiungere la pena capitale
in caso omicidio o lesa maesta.Ciò detto chiediamoci cosa c’entri la quaglia ed
il suo canto.La faccenda si spiega tenendo presente che l’espressione in
origine nacque in campo venatorio ed in
origine fu rivolta dai cacciatori ai propri cani al tempo (primaverile e/o
settembrino) del passo migratorio di quaglie,
allorché i seguci non avessero
fatto il loro dovere di stanare i volatili che, furbissimi,non si fossero fatti
catturare standosene fermi e muti sui campi pieni di stoppie ingannando i cani che, non
riuscendo a stanarli permettevano
loro di sfuggire alla cattura ed alzarsi in volo libero riprendendo a
cantare con il loro caratteristico verso. Qualora fósse accaduto quanto
paventato dai cacciatori costoro redarguivano i loro bracchi o quel che fossero
minacciandoli della riduzione di cibo per aver consentito alle quaglie di
tornare a cantare senza finire arrostite, come invece sperato. L’espressione fu
mutuata dapprima dai contadini e poi si estese dappertutto diventando d’uso
comune. E qui penso di poter far punto convinto
d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico P.G. ed interessato qualcun
altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste
paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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