DIFFERENZA TRA IL “FAVORITE” DELL’ITALIANO ED
IL “FAVURITE” NAPOLETANO.
Premesso che sia nella lingua italiana che nell’idioma
napoletano c’è[con derivazione dal lat.
favōre(m)[deverbale di favere]] il verbo favorire, che nel napoletano suona
favurí o faurí, è completamente diverso il senso che si dà al verbo, spesso
coniugato, nell’un caso e nell’altro alla seconda persona pl. dell’imperativo;
per esemplificare rammento il “ favorite il biglietto” del controllore
usato per chiedere al passeggero di esibire il biglietto di viaggio che attesti
un avvenuto pagamento che dà quindi diritto
a usufruire di un servizio; ben diverso lo stringato “favurite” del napoletano che, in procinto di desinare, invita cortesemente un amico, un conoscente o
chi sia presente ad assidersi con lui alla mensa per consumare il medesimo
pasto gratuitamente.
In effetti il “ favorite” del controllore riprende un antiquata accezione del verbo
favorire nel senso di concedere ciò che viene richiesto; si tratta cioè di un
favore quasi preteso, mentre il
“favurite” del napoletano è un’espressione di cortesia, talvolta solo formale
di accettare ciò che viene offerto, ossia un favore messo a disposizione.Se ne
puó dedurre che in generale i napoletani
sono piú gentili ed altruisti, abituati a dare, piuttosto che ricevere
mostrandosi meno egoisti ed egocentrici o pretenziosi degli italiani. Forse erro, ma tanto
reputo! RaffaeleBracale
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