domenica 24 maggio 2020

ESSERE FRIDDO ‘E CHIAMMATA


ESSERE FRIDDO ‘E CHIAMMATA
Mi è stato chiesto, via e-mail,  dal  caro amico N. S. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) di spendere qualche parola per illustrare significato e portata della locuzione in epigrafe.Gli ò cosí significato: la locuzione datata e nata nella città bassa ad litteram vale: Esser indifferente ad un richiamo ed in origine fu usata in riferimento ad ogni sollecitazione che avesse un individuo che fósse o mostrasse d’essere  freddo, distaccato, disinteressato, insensibile, noncurante, impassibile, quale che fósse lo stimolo, sprone, pungolo, esortazione, incitamento, voglia, impulso ricevuto  ciò atteso che in napoletano il sostantivo chiammata [deverbale di chiammà dal lat. clamare con raddoppiamento espressivo della emme] è usato come significante di svariati concetti: dalla chiamata alle armi alla citazione in giudizio, dalla correzione o sottolineatura a margine di uno scritto, al morso di una pulce, dalla necessità impellente  di defecare,  all’invito tacito od espresso ad una prestazione sessuale e fu proprio quest’ultima accezione  che prese il sopravvento di talché la locuzione finí ed ancóra  è usata nella città bassa quale dileggio di un individuo che o per problemi caratteriali o remore religiose fósse o mostrasse d’essere imperturbabile al richiamo dei sensi pur in presenza di occasione da non rifiutare.
 E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico N. S.  ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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