MAMMONA E MAMMONE
Mi scrive il carissimo
amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di riportar solo le iniziali di nome e cognome
di chi mi scrive per sollecitar ricerche) che imbattutosi nella frase di Nostro
Signore Gesú Cristo: «Non potete servire a Dio e a Mammona»[riportata in Matteo (6,24) ed in Luca (16,13)]mi chiede
se il Mammona dei Vangeli à nulla a che spartire con il Mammone [mostro che,
nei tempi andati, per spaventare i
bambini restii ad ubbidire, si minacciava di far intervenire. Gli rispondo:
carissimo non ti sbagli; non si tratta di una semplice assonanza perché Mammona
e Mammone sono la medesima cosa e cioè il Demonio e precisamente Belzebú come
affermarono Niccolò di Lira[(Lira, 1270 circa - †Parigi, 23 ottobre 1349), francescano e teologo francese] e san
Gregorio di Nissa [ (Cesarea in Cappadocia, 335 – †Nissa, 395 circa), vescovo e
teologo greco antico]; ed il termine Mammona [greco mamonas] fu mantenuto nei
Vangeli sino alla seconda traduzione CEI, mentre nella traduzione 2008 la parola venNe
sostituita con "ricchezza" forse per rendere piú intelligibile il
concetto; va da sé che il Mammone napoletano à la medesima etimologia del
Mammona dei Vangeli e cioé l’acc. lat.
chiesastico mammona-m che è dall’arabo maimum; atteso che l’etimologia è la
medesima non v’à dubbio che il significato sia il medesimo con il Demonio che,
almeno per i credenti è veramente un mostro spaventoso.Non mi pare ci sia altro
da aggiungere per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontentato l’amico N.C.
ed interessato qualcun altro dei miei
ventiquattro lettori e chi forte dovesse imbattersi in queste paginette.
Satis est.
Raffaele Bracale
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