ASCí PRENA P’’E TTIRATORE
Anche questa volta
tento di fornire adeguata risposta ad
un quesito dell’amico S.C. (al solito,
motivi di riservatezza mi impongono di
riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per
sollecitar ricerche) che mi à chiesto per le vie brevi di mettere a fuoco portata, significato e
valenza dell’antica espressione in epigrafe, usata un tempo nella città
bassa e che oggi si puó cogliere solo sulle labbra di
qualche napoletano d’antan. Mi metto all’opera
per significargli che l’icastica locuzione in esame ebbe una sua precisa
valenza sarcastica incentrata sul termine teratóra [pl. f.le, perché usato in senso proprio,laddove il pl.
maschile tirature è usato in senso
traslato di tiraturo(voce m.le dal lat. regionale tiraturu-m)] per indicare
esattamente gli ampi cassetti del mobile da stanza da letto cioè del comò destinati in primis ad
accogliere la biancheria personale e di famiglia. Nella fattispecie con
l’espressione da rendersi nel senso di: Adoperarsi per risultare incinta (al
solo scopo)di non vanificare l’acquisto frettoloso, addirittura
ante-sponsale di biancheria per neonati,
conservata nei capaci cassetti del cassettone. Il sarcasmo della locuzione si
trasferí poi in riferimento ad ogni incauto
acquisto ed ogni comportamento faticoso
non giustificato da cogenti necessità ed è il medesimo dell’espressione
analoga: Ancòra nun è pprena Marianna e
ggià ànno spaso fasciatore e ppanne che letteralmente è: Marianna non è ancora
incinta e già ànno sciorinato fasce e pannolini, locuzione quest’ultima usata
sarcasticamente ed a divertito commento delle azioni di chi si predispone e si
prepara a qualcosa con evidente eccessivo anticipo. E qui
giunto mi fermo sperando d’avere
esaurito l’argomento, d’aver
adeguatamente risposto al quesito dell’amico S.C. e d’avere interessato i miei consueti ventiquattro lettori.
Satis est.
R.Bracale Brak
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