domenica 22 luglio 2012
VARIE 1947
1. -Â CCARNE 'E LUPO, DIENTE 'E CANE
Alla carne di lupo (vanno opposti) denti di cane
Id est: vim vi repellere licet; alla violenza bisogna rispondere con violenza simile, se non maggiore!
2. - 'A CARNE SE VENNE Â CHIANCA
La carne viene venduta in macelleria.
Id est: per acquistare qualcosa bisogna rivolgersi al suo commerciante o per ottenere alcunché bisogna necessariamente rivolgersi a chi ne sia esperto;
insomma per ottenere qualcosa, non si può improvvisare, ma bisogna rivolgersi sempre al competente.
Di per sé la voce chianca (dal lat. planca) come significato primo varrebbe asse di legno; il significato di macelleria gli viene dal fatto che anticamente la carne venduta al minuto era esposta e sezionata su di un asse di legno; linguisticamente è normale in napoletano il passaggio di pl a chi (cfr. ad es. plus→cchiú, platea→chiazza, plumbeum→chiummo, clavum→chiuovo etc.).
3. - 'A CARTA VÈNE E 'O JUCATORE S'AVANTA.
Il giocatore si vanta (millantando meriti che non à) delle buone carte che riceve (che gli permettono di vincire…).
Il proverbio si cita a mo' di rimbrotto allorché qualcuno inopportunamente si glori di un qualche risultato positivo ottenuto, e voglia far credere che il fatto sia dipeso dalla sua abilità e non dalle sopravvenute, fortunose circostanze favorevoli; e tale è l'atteggiamento tipico di taluni spocchiosi giocatori di carte non particolarmente abili, ma eccezionalmente fortunati, quelli che vengon detti pigliatori di carte, quelli cioè che – favoriti dalla sorte – vengono, nella distribuzione delle carte forniti di un numero eccessivo di carte di per sé vincenti.
4. - 'A CARNE SE JETTA E 'E CANE S'ARRAGGIANO
La carne va a buon mercato ed i cani si arrabbiano
Proverbio citato, a mo' di amara considerazione allorché pure in presenza di opportunità favorevoli, mancano o il danaro occorrente per approfittarne, o - per traslato - non si à la forza o capacità occorrente a raggiungere un risultato che sembra sia lí a portata di mano.
5. - Â CASA CA NUN SÎ 'MMITATO NUN CE JÍ
Non andare nella casa dove non sei invitato..
...correresti il rischio di essere messo alla porta come fastidioso ed indesiderato.
6. - Â TAVULA D''E PEZZENTIELLE, NUN MANCANO MAJE TUZZULELLE
Sul tavolo dei poverelli non mancano mai tozzi di pane
Id est: non ostante la miseria, su di un tavolo di poverelli, ci saranno sempre - a disposizione di tutti - pezzetti di pane, sia pure raffermi.
7. - Â CCAURARA VECCHIA, VROGNOLE E PPERTOSE
Sulla pentola vecchia, ammaccature e buchi.
Id est: la salute delle persone vecchie è sempre malferma: i vecchi soffrono sempre di qualche piccolo o grosso malanno alla stregua di una pentola vecchia che per essere stata usata molto, porta su di sé inevitabili tracce di usura e del tempo trascorso.
8. -A CCAVALLO 'E RAZZA NUN SERVE 'O SCURRIATO
Con il cavallo di razza non occorre (usare) la frusta
Id est:Le persone beneducate o discendenti da ottima prosapia, non avranno mai bisogno di rimproveri o richiami, in quanto si comporteranno sempre bene secondo i buoni dettami educativi ricevuti.
9. -A CCAVALLO JASTEMMATO LLE LUCE 'O PILO
Al cavallo maledetto gli luccica il pelo
Id est:Piú una persona viene maledetta o invidiata, piú le si accresce il benessere e/o la fortuna.
10. -ACCUSSÍ COMME VAJE, ACCUSSÍ SÎ TENUTO
Cosí come incedi, cosí sei considerato
Proverbio dal duplice significato:
a) a seconda di come sei vestito, cosí sarai giudicato;(qui l'abito fa il monaco contrariamente a quanto di solito ritenuto)
b) Come ti comporterai con gli altri, cosí sarai ripagato.
11. - ACCUSSÍ VA 'O MUNNO: CHI NATA E CCHI VA A FFUNNO
Cosí va il mondo: chi nuota e chi affonda
Id est:in questo mondo c'è sempre chi emerge e chi, meno fortunato, affonda
12. - 'A CHE MMUNNO È MMUNNO, È GGHIUTA SEMPE ACCUSSÍ
Da che esiste il mondo è andata sempre cosí.
Id est:Occorre rassegnarsi ed accettare la vita per quel che è: non è possibile andare contro il fato
13. - 'A CERA SE STRUJE E 'A PRUCESSIONE NUN CAMMINA
Le candele si consumano, ma la processione non avanza.
Proverbio usato a salace commento dell'atteggiamento di chi accidiosamente indugi troppo in qualcosa o perda inutilmente tempo.
14. - A CCHI DICE 'E FATTE 'E LL'ATE NUN LE DICERE 'E TUOJE.
A chi propala i fatti degli altri non narrare i tuoi
Fa' attenzione allo spettegolatore: non raccontargli i casi tuoi o ti troverai sulla bocca di tutti.
15. –‘A CCHIESIA NUN CACCIA SANTE, NÈ 'A SCOLA, SCENZIATE
La chiesa non rende santi, nè la scuola, scienziati.
Id est:non è sufficiente frequentare una chiesa per diventar santo, nè una scuola per giungere ad essere uno scienziato; occorrono ben altre lunghe sostanziali, pratiche applicazioni.
Brak
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