1 - Quanno ‘a gatta nun ce sta ‘e surece abballano
Quando il gatto non c’è i sorci ballano
Id est:quando è assente il capo o il superiore tutti i sottoposti, siano figli o studenti, impiegati od operai ne profittano, facendo il proprio comodo e contravvenendo alle previste regole comportamentali.
2 - Quanno ‘a mugliera è bbella e bbona e ‘o marito è chiachiello, spontano sempe ‘e ccorne
Quando una moglie è procace e piacente ed il marito è sciocco o bonaccione, spuntano sempre le corne
Id est:la moglie procace e sfrontata d’un marito fesso e credulone, prima o poi lo tradirà.
bbella e bbona = bella ed appetibile; bbella è il femm. di bello che è dal tardo lat. bellu(m) 'carino', in origine dim. di bonus 'buono' ed à il consueto significato attribuito a ciò che è dotato di bellezza o che suscita ammirazione, piacere estetico; mentre bbona (femm. di buono) nel significato a margine non vale conforme al bene; onesta, moralmente positiva, che à mitezza di cuore, mansueta, bonaria e non vale neppure abile, capace; oppure détto di cosa: utile, efficace, efficiente ma - pur mantenendo l’etimo dal lat. *bonam=buona – sta per piacente, appetibile, che risveglia i sensi; da rammentare poi che in napoletano esiste un’espressione formata apparentemente da due agg.vi m.li, ma chè è invece un’espressione avverbiale temporale; l’espressione è bbello e bbuono che non si riferisce a persona o cosa di genere maschile, esteticamente gradevole o moralmente positiva, ma è, come ò anticipato un’ espressione avverbiale con valenza temporale e sta per all’improvviso con riferimento ad una situazione che da positiva (bella e buona) che era si sia mutata d’improvviso in maniera negativa es.: bbello e bbuono s’è miso a chiovere(d’improvviso è cominciato a piovere);
chiachiello agg.vo e sost. m voce quasi desueta che indicò in primis un uomo di bassa statura e poi per estensione semantica lo sciocco credulone, il babbeo di nessuna personalità,l’inetto, l’incapace, il mancator di parola, il bonaccione, il banderuola aduso a mutar continuamente parere ed intenti e pertanto un essere inetto,spregevole, persona di scarsa serietà; quanto all’etimo si può supporre una base lat. cloac(u)la + il suff.masch. iello oppure, ma meno probabilmente,da collegarsi al greco kophòs=babbeo voce che però già diede il seguente chiafèo morfologicamente piú rispondente alla derivazione dalla voce greca;
chiafeo: antichissima voce, quasi desueta che indica lo sciocco, il grullo, il melenso etimologicamente da collegarsi al greco kophòs = babbeo, attreverso l’aggettivo kophàîos;
3 - Quanno ‘a palla fa ttattà, o sî strunzo o nun saje jucà
Quando la palla rimpalla (fa ttattà) o sei uno sciocco o non sai giocare.
Locuzione proverbiale in uso tra i giocatori di biliardo con la quale si assicura che il giocatore che con il suo colpo induca la propria palla a rimpallare ripetutamente con un’ altra o è uno stupido o – piú probabilmente – è incapace di giocare; per estensione la locuzione è usata tutte le volte che si voglia accusare di inettitudine chi non riesce a portare a buon fine un’operazione, confondendosi anche in mancanza di conclamati intralci.
brak
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