domenica 23 agosto 2015

SCUCCIOMUCCIO & AFFINI

SCUCCIOMUCCIO & AFFINI Questa volta è stato il caro amico G. O. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a sollecitarmi via e-mail di spendere qualche parola per chiarire significato e portata della voce partenopea in epigrafe.L’accontento qui di sèguito e coglierò l’occasione per illustrare anche altri vocaboli napoletani che siano sinonimi o affini di quello in esame. Comincio con il dire che il termine che ci interessa è voce antica e desueta ancorché icastica ed efficace, e meriterebbe di essere ancóra usata almeno nel parlato napoletano; ma purtroppo l’idioma partenopeo per mille motivi (sui quali sorvolo) si va giorno per giorno impoverendo e contaminando di talché si sta perdendo inopinatamente l’uso di termini espressivi ed incisivi. Andiamo oltre e diciamo che la voce scucciomuccio agg.vo e/o s.vo m.le e solo maschile vale 1)in primis nano, pigmeo, uomo eccessivamente basso; 2) per estensione semantica uomo deforme, sproporzionato, disarmonico e perciò anche mostruoso e ripugnante; circa la questione etimologica i relativi calepini o brancolano nel buio o si trincerano dietro un etimo ignoto cosa che mi procura attacchi d’orticaria; per quanto mi riguarda a mio avviso la questione non è poi cosí tanto complessa potendosi con ogni tranquillità leggersi nella morfologia della parola l’agglutinazione tra uno scurcio diventato poi per assimilazione regressiva scuccio [che quale deverbale di ex-curtiare vale scorciato, deforme] e muccio[=molto dall’iberico mocho]. Sistemata cosí la faccenda etimologica vediamo quali sono i sinonimi o gli affini della voce in esame; abbiamo: curto/a agg.vo e/o s.vo m.le o f.le = [ dal lat. cŭrtus]. corto, [di statura, meno alto della norma], basso, tracagnotto; muzzone agg.vo e/o s.vo m.le e solo maschile [ dal lat. mŭtius*, prob. affine a mutilare "mutilare"]= 1)lett. mozzicone; 2) per estensione semantica [di statura inferiore alla media]; brevilineo, minuto, piccino, piccolo pívezo [da un basso latino:pélsu(m)→ pilsu(m)]agg.vo e/o s.vo m.le e solo maschile1)lett. piccolo pezzo di legno simile ad un fuso usato nel gioco della lippa;2) per estensione semantica brevilineo, minuto, piccino, piccolo quatranella[ adattamento locale di un basso latino regionale :quatralis] agg.vo e/o s.vo f.le e solo femminile1)in primis contadina bassa e tracagnotta; 2) per estensione semantica donna bassa e volgare scarzo/a [ da un lat. tardo excarpsus, dal lat. class. excerptum, "tirato fuori, diminuito"]. agg.vo e/o s.vo m.le o f.le1)in primis inadeguato, inferiore a quanto sarebbe necessario o conveniente; 2) per estensione semantica carente, esiguo/a, insufficiente,misero/a, striminzito/a; la voce or ora esaminata è attestata, ma solo al m.le anche nella morfologia allungata come scarzugno. sardagnuolo/ola agg.vo e/o s.vo m.le o f.le spregiativo o offensivo1)in primis individuo esiguo, modesto, piccino e dai lineamenti poco rassicuranti2) per estensione semantica brutto, che è lontano dalla forma naturale, e quindi spiacevole a vedersi; scuonceco/sconceca[ deverbale di excompitiare] agg.vo e/o s.vo m.le o f.le1)in primis individuo sconcio, guasto, disgustoso; 2) per estensione semantica orripilante, repellente, ributtante, ripugnante, schifoso scatobbio agg.vo e/o s.vo m.le e solo m.le 1) in primis ometto deforme, gobbo, rachitico, sgraziato, brutto, goffo, racchio, ranocchiesco e2) per estensione semantica figuratamente l’uomo da nulla,di nessuna rilevanza, anzi emarginato, sgradevole in quanto ripugnante il tutto in linea con l’etimo della voce che è dal greco skatòs (sterco) addizionato con bios (vita) insomma quasi un titolare di una vita di merda. sturciuso/osa[ da un lat. reg. extorciare prt il cl. extorquere] agg.vo e/o s.vo m.le o f.le 1) in primis individuo rovinato, sfigurato,sfregiato, deturpato e 2) per estensione semantica imbrattato, insudiciato, lercio. L’ulktimo termine usato in napoletano quale sinonimo di basso è vascio/a agg.vo m.le o f.le = basso, poco elevato dal suolo o da un altro piano di riferimento; che si trova in posizione poco elevata (spesso correlato o contrapposto ad aveto (alto), di statura non elevata anche se in tale accezione in napoletano è piú usato curto=corto, ma vascio vale pure poco profondo, esiguo, modico ed in talune circostanze abietto, vile, umile, modesto; rammento che la voce or ora esaminata è anche un sostantivo usato per indicare una modestissima abitazione monolocale , per solito insalubre, umida e senza luce posta a livello stradale abitata dal popolo minuto, quel medesimo monolocale che come vedemmo altrove fu detto anche funneco(fondaco); quanto all’etimo posso affermare (supportato in ciò dall’amico prof. Carlo Iandolo) che la derivazione di vascio è dal tardo latino bassu(m) e non (come proposto dalla dr.ssa C. Marcato (in Cortelazzo/Marcato – Dizionario etimologico dei dialetti d’Italia) dal comparativo bassiu(m), atteso che sia in napoletano che in italiano la doppia ss seguita da vocale evolve da sola nel suono palatale sci (vedi ad es. examen→essamen→sciame o anche coxa→cossa→coscia) e dunque non occorre il gruppo ssiu di bassiu(m) per ottenere lo sci del napoletano scio di vascio; è sufficiente bassu(m) con il tipico passaggio di b a v come in barca→varca, bocca→vocca, borsa→vorza etc. rammentando che in napoletano, senza una precisa regola la b può diventare v o raddoppiare b→bb specialmente se intervocalica. Ciò detto in chiusura rammenterò che la voce napoletana vascio , sia pure nella traduzione basso è pervenuta anche nella lingua nazionale sempre nel significato di modestissima abitazione monolocale , per solito insalubre, umida e senza luce posta a livello stradale abitata dal popolo minuto. E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico G.O. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste quattro paginette.Satis est. Raffaele Bracale

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