giovedì 14 febbraio 2013
ABBRUSCIÀ ‘O PAGLIONE
ABBRUSCIÀ ‘O PAGLIONE
Ad litteram: bruciare il pagliericcio id est: far terra bruciata attorno a qualcuno. Grave minaccia con la quale si comunica di voler procure a colui cui è rivolta un grave anche se non specificato danno; la locuzione rammenta ciò che erano soliti fare gli eserciti sconfitti , in ispecie quelli spagnoli che, nell’abbondonare repentinamente l’accampamento fino a quel momento occupato, usavano bruciare tutto per modo che l’esercito sopravveniente non potesse averne neppure un sia pur piccolo tornaconto.Oggi la locuzione in epigrafe è usata per minacciar imprecisati ma totali danni; epperò in senso traslato e furbesco l’espressione è usata anche – contrariamente a quanto ò or oa détto – per minacciare un ben preciso, oltraggioso danno cioè quello di sodomizzare il minacciato: infatti in quest’ultimo senso il termine paglione in luogo di pagliericcio vale furbescamente: culo, sedere, fondoschiena.
abbruscià= ardere, bruciare, tendere al bruciore; etimologicamente da un tardo latino *ad-brusiare→abbrusiare→abbrusciare = bruciare, tendere al bruciore, con tipica palatalizzazione di si→sci come per simia→ scimmia;
paglione =1.pagliericcio, materasso della truppa, ma anche
2.saccone contenente le c.d. sbreglie: scartocciatura delle pannocchie (la voce sbreglia è un derivato, per successivi adattamenti del prov. sbregar= frammentare, in quanto la scartocciatura delle pannocchie è una sorta di frammentazione delle foglie.);
3. per traslato furbesco) culo, sedere, fondoschiena;
la voce paglione deriva da paglia (lat. palea) in quanto quegli antichi materassi per la truppa erano riempiti non di lana ma di paglia; come ò precedentemente accennato la voce a margine oltre che nel senso di pagliericcio, materasso della truppa, saccone viene usata nel linguaggio gergale e furbesco per indicare il culo,il sedere, il fondoschiena che se sottoposto ad una oltraggiosa pratica sodomitica,finirebbe figuratamente per ardere, sottoposto ad una sensazione dolorosa causata da calore, scottatura, infiammazione, insomma da un bruciore tanto da giustificare l’espressione abbruscià ‘o paglione!
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