FIORAIO – FIORISTA e dintorni.
Affronto l’argomento delle due voci (fioraio – fiorista ) in epigrafe spinto dal fatto che la vecchia voce della lingua italiana fioraio (s. m. [f. -a] venditore di fiori) à malamente ceduto il posto, sia pure nell’italiano mediatico, mutuato dal dialetto toscano (che, purtroppo, per bocca di taluni sedicenti presentatori della T.V. di Stato, oramai la fa da padrone accanto al romanesco nei programmi televisivi), dicevo à malamente ceduto il posto alla voce fiorista nella pretesa che essa voce possa avere il medesimo significato di fioraio= venditore di fiorni. Sgombro súbito il campo dagli equivoci; in realtà la voce fiorista s. m. e f. [pl. m. -sti] nacque, posteriormente a fioraio innanzi tutto per indicare in primis chi fabbricasse fiori artificiali o chi dipingesse fiori, e solo erroneamente ed estensivamente (sulla bocca del popolo basso) chi vendesse o coltivasse fiori, cioè il fioraio o il floricoltore.
Chiarisco: l’originario antico suffisso latino con cui si coniarono i sostantivi indicanti arti e mestieri,tra i quali i venditori di merci e/o generi alimentari, fu arius che diede nell’italiano aio (ad es.: lattaio, beccaio,merciaio, fioraio etc.), e in molte lingue regionali (come il napoletano) aro (ad es.: lattaro,magliaro, sciuraro etc.); solo nel Rinascimento (come à chiaramente osservato l’ottimo prof. Rohlfs) si cominciò ad usare il suffisso ista per formare sostantivi o aggettivi che indicassero arti, mestieri relativi ad alcune azioni particolari riconducibili in genere a verbi in izzare (ad es.: latinizzare→latinista – grecizzare→grecista ) e solo piú tardi, sganciandosi dai verbi in izzare con il suffisso ista si coniarono sostantivi o aggettivi che indicassero arti, mestieri (ad es.: artista, giurista, giornalista,pianista, turista,barista, protagonista); accanto a queste ed altre voci della lingua ufficiale il suffisso ista attecchí molto sia nella lingua ufficiale e moltissimo in taluni dialetti e nelle parlate del popolo basso, ad es.: fiaccherista, fiacarista = vetturino (nel milanese, toscano, marchigiano etc.), pumpista= pompiere, cardista=garzatore,cardatore, bibista= ubriacone (nel piemontese),farenista=farinaiuolo (nel pugliese)fiorista=fioraio (nel toscano e nel milanese) etc.
Da tutto ciò se ne deduce, a mio sommesso, ma deciso avviso, che la voce piú corretta (come che nata prima e da un originario suffisso latino: arius→aio→aro), la voce piú corretta per indicare il venditore di fiore è fioraio (con i corrispondenti in aro delle lingue regionali (napoletano: sciuraro/a) e non fiorista voce dei dialetti toscano e milanese, voce che non è necessario recepire nella lingua ufficiale italiana dove già esiste il piú che corretto e bastevole fioraio (da flos+arius). Fiorista lasciamolo a taluni sciocchi, incolti, provinciali presentatori televisivi che, se non esistesse Mamma R.A.I. potrebbero al massimo aspirare (absit iniuria!...) ad un posto di mendicanti sulle scale delle basiliche romane o del duomo di Milano!
raffaele bracale
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3 commenti:
Eccezionale...assolutamente.Correlato splendidamente.Si legge fra le righe come quello del Linguista sia uno studio quasi socio-filosofico piuttosto che un mero esercizio d'erudizione grammatico/retorica!
interessante.. anche se la lezione di italiano perde un po' della sua autorevolezza visto che è proposta da chi inizia scrivendo, per ben due volte, "à malamente ceduto il posto" con "a" senz'acca e con l'accento! chi è senza peccato..
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