‘A MARONNA S’È VVISTA!
Ad litteram: La Madonna (etimologicamente dal latino mea domina = mia signora; è titolo d’onore che un tempo si dava alle donne e che oggi è riservato esclusivamente alla Madre di Cristo; in Abruzzo e in taluni paesini del Piemonte è titolo di rispetto usato dal popolino ed in particolare dalle nuore rivolto alle suocere;) si è vista! Il termine in epigrafe in napoletano è usato indifferentemente sia con l’originaria D etimologica: ‘a Madonna che con la tipica rotacizzazione osco-mediterranea D→R: ‘a Maronna; segnalo qui che, essendo il napoletano (se si eccettuano le vocali finali (sempre) o pretoniche (spesso) semimute…) essendo il napoletano linguaggio che si legge cosí come si scrive, non v’à ragione per legger Maronna quando vi sia scritto Madonna, né ad. es. rinto se vi è scritto dinto; purtroppo spesso i miei conterranei (e non se ne comprende il motivo…) incorrono in questo errore… Torniamo all’espressione in epigrafe.
Essa non è un'espressione irriverente, ma una esclamazione liberatoria profferita nei confronti di qualcuno per significargli:
“Rassegnati! I nodi sono venuti al pettine!Non puoi piú nasconderti!La verità si è miracolosamente appalesata! Siamo giunti al redde rationem!”, quasi che il Cielo (la Madonna) prodigiosamente manifestandosi, voglia proporsi quale attendibile testimone di situazioni che non possono esser nascoste ed è ormai giocoforza esporre chiaramente e veritieramente, assumendosene ogni responsabilità. Ugualmente l’espressione in epigrafe si usa, con una certa dose di soddisfatta acrimonia in talune occasioni nei confronti di taluno che per abitudine mentisse, nel significato di: “Non tentare ancóra di mentire! Gli ultimi accadimenti dimostrano chiaramente quanto fossero mendaci le tue affermazioni che li ànno preceduti. Tutto è chiaro, ormai: sei stato smascherato!”
Raffaele Bracale
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