1.Quanno 'a cunnimma è ppoca, se ne va p' 'a tiella.
Quando il condimento è poco, si disperde nel tegame,
invece di attaccarsi alle pietanze; id est: chi non à mezzi sufficienti,
facilmente li disperde e non riesce ad usarli per portare a compimento un'opera
cominciata.
2.A llu frijere siente 'addore, a llu cagno,siente 'o
chianto.
Letteralmente: al momento di friggere sentirai l'odore,
al momento del cambio, piangerai. Un disonesto pescivendolo aveva ceduto ad un
povero prete un pesce tutt' altro che fresco e richiesto dall'avventore intorno
alla bontà della merce si vantava di avergli dato una fregatura asserendo che
l'odore del pesce fresco si sarebbe manifestato al momento di cucinarlo, ma il
furbo sacerdote , che aveva capito tutto e lo aveva ripagato con danaro falso,
gli replicò per rime dicendogli che al momento che avesse tentato di scambiare
la moneta ricevuta, avrebbe avuto la cattiva ventura di doversene dolere in
quanto si sarebbe accorto della falsità del danaro.La locuzione è usata nei
confronti di chi pensa di aver furbescamente dato una fregatura a qualcuno e
non intende di esser stato ripagato con medesima moneta...
3.Voca fora ca 'o mare è maretta...
Rema verso il largo ché il mare è agitato...Consiglio
pressante, quasi ingiunzione ad allontanarsi, rivolto a chi chieda
insistentemente qualcosa che non gli spetti.In effetti i marinai sanno che
quando il mare è molto agitato è conveniente remare verso il largo piuttosto
che bordeggiare a ridosso della riva contro cui ci si potrebbe infrangere
4.Mettere ll'uoglio 'a copp' ô peretto.
Letteralmente: aggiungere olio al contenitore del vino.
Id est:colmare la misura. La locuzione viene usata sia per indicare che è
impossibile procedere oltre in una situazione, perché la misura è colma, sia
per dolersi di chi, richiesto d'aiuto, à invece completato un'azione
distruttrice o contraria al richiedente. Un tempo sulle damigiane colme di vino
veniva versato un piccolo strato d'olio a mo' di suggello e poi si procedeva
alla tappatura, avvolgendo una tela di sacco intorno alla imboccatura del
contenitore vitreo.
5.Quanno jesce 'a strazziona, ogne ffesso è prufessore...
Quando è avvenuta l'estrazione dei numeri del lotto, ogni
sciocco diventa professore. la locuzione viene usata per sottolineare lo
stupido comportamento di chi,incapace di fare qualsiasi previsione o di dare
documentati consigli, s'ergono a profeti e professori, solo quando,
verificatosi l'evento de quo, si vestono della pelle dell' orso...volendo
lasciar intendere che avevano previsto l'esatto accadimento o le certe
conseguenze...di un comportamento.
6.'A moneca 'e Chianura:muscio nun 'o vuleva ma tuosto le
faceva paura...
La suora di Pianura:tenero non lo voleva, ma duro le
incuoteva paura (si sottointende :il pane. La locuzione viene usata nei
confronti degli incontentabili o degli eterni indecisi...
7.'E fesse so' sempe 'e primme a se fà sèntere...
I fessi son sempre i primi a parlare - cioè: gli sciocchi
sono sempre i primi ad esprimere un parere...
8. Dicette
Pulicenella:'A MEGLIA MMEDICINA? VINO 'E CANTINA E PURPETTE 'E CUCINA...
Disse Pulcinella:LA MIGLIOR MEDICINA? VINO STAGIONATO E
POLPETTE FATTE IN CASA...
9. STANNO CAZZA E CUCCHIARA.
STANNO SECCHIO DELLA CALCINA E CUCCHIAIA. - Cioè:vanno di
pari passo, stanno sempre insieme.
10.Stammo asseccanno 'o mare cu 'a cucciulella...
Stiamo prosciugando il mare con la conchiglia - Cioè: ci
siamo imbarcati in un'impresa impossibile...
11. arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d''a cannela.
arrostire il formaggio con il fumo di una candela -
cioè:tentare di far qualcosa con mezzi inadeguati.
12.'A mala nuttata e 'a figlia femmena.
La notte travagliata e il parto di una figlia - cioè: Le
disgrazie non vengono mai sole.
13.Nun tené manco 'a capa 'e zi' Vicienzo.
Non aver nemmeno la testa del sig. Vincenzo. Cioè:esser
poverissimo. 'a capa 'e zi' Vicienzo è la corruzione dell'espressione
latina:caput sine censu ovverossia:persona priva di reddito, quindi esentata
dal pagar tasse.
14.Dicette munsignore ô cucchiere:"Va' chiano , ca
vaco 'e pressa!"
Disse il monsignore al suo cocchiere:"Va' piano, ché
ò premura!" Ossia:la fretta è una cattiva consigliera
15.Chi d'austo nn'è vvestuto, 'nu malanno ll'è vvenuto!
Di per sé la
locuzione vale:Chi alla fine dell' estate non si copre bene, incorrerà in
qualche malattia...cioè:occorre sempre esser previdenti; però, con valenza
metaforica, l’espressione significa che chi d’agosto non avrà incassato
sufficiente danaro derivantegli dalla vendita dei cereali mietuti,ne soffrirà
nei mesi invernali, quando sarà a corto di beni economici.
BRAK
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