1. VESTIRSE ‘A FESSO.
Ad litteram: vestirsi da fesso. Icastica espressione che si riferisce al comportamento di chi in
talune occasioni fa lo gnorri, si defila,
si chiama fuori, tenendo un atteggiamento irresoluto ed inetto per sviare da sé
l’attenzione e non esser chiamato in causa in accadimenti che comporterebbero, in caso contrario, una
sua fattiva e responsabile partecipazione, cose tutte che – invece – egli vuole escludere e non
vuole conferire trincerandosi dietro una falsa, pretestuosa incapacità di
pensiero e/o azione, quasi indossando, a mo’ di mascheratura, un abito da
fesso, abito che per solito non è suo.Per es. si veste da fesso chi,
mentendo, mostra, per non eseguirlo, di
non intendere un comando; ancóra: si veste da fesso, fingendosi tale, chi vuole indagare e venire a conoscenza di
qualcosa che – normalmente – non lo
riguarderebbe e che non apprenderebbe comportandosi in maniera ovvia e normale.
Con la voce fesso agg. e s. m. [f. -a] derivato quale part.
pass. dal lat. findere si intende lo
sciocco, il balordo, lo stupido,
l’idiota, il cretino, lo stolto, il deficiente, l’imbecille, lo scimunito e,
talora, l’ingannato, il tradito.
2.È MMEGLIO SUBBí ‘NU TUORTO CA FARLO
È preferibile subire un’ingiustizia che farla. È il modo
napoletano di rendere ad litteram l’espressione cuiceroniana:“Accipere quam
facere praestat iniuriam”.
3 MANNÀ A ACCATTÀ ‘O TTOZZABANCONE
Ad litteram: mandare a comprare l'urtabancone.
Anticamente nei quartieri popolari di Napoli, quando le
famiglie erano numerose, in ogni casa si
aggirava un gran numero di bambini, la cui presenza impediva spesso alle donne
di casa di avere un incontro ravvicinato
col proprio uomo.Allora, previo accordo, qualche bottegaio (salumiere,
droghiere) del rione si assumeva il compito di intrattenere, con favolette o distribuzione di piccole leccornie, i
bambini che le mamme gli inviavano con la frase stabilita di accattà 'o
tozzabancone.
Altri tempi ed altre disponibilità!
Raffaele Bracale
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