ACCENTI ED APOCOPE NELLA GRAFIA DELLE LINGUE DIALETTALI.
Durante le mie letture sulla lingua napoletana ed in genere sui dialetti centro meridionali, mi è capitato spesso, di imbattermi in autori che, ritenendo di fare cosa esatta usano il segno dell' apocope (') in luogo dell' accento tonico e non si rendono conto che solo l'accento tonico appunto può dare un tono alla parola, indicare cioè graficamente l'esatta pronuncia. mi è capitato peraltro di imbattermi in altri maldestri autori, che per tema di errore abbondano in segni diacritici e sbagliano parimenti . In effetti nella lingua napoletana è un errore di ortografia accentare l'ultima vocale di certi infiniti ed aggiungervi anche l'apostrofo per indicare l'avvenuta apocope dell' ultima sillaba:
l'accento è più che sufficiente; il segno dell'apostrofo in fin di parola si deve porre quando si voglia tagliare un termine e mantenerne però il primitivo accento tonico Per esempio il verbo èssere può essere, per ragioni metriche e/o stlistiche apocopato in èsse' che non andrà letto essè, ma èsse, come ancora ad es. il verbo tégnere, può per particolari esigenze espressive o metriche essere apocopato in tégne’, mantenendo però il suo accento tonico e non diventando alla lettura: tegnè.
Raffaele Bracale
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