FÀ ‘O RRE CUMMANNA-SCOPPOLE
Locuzione che tradotta quasi ad litteram, suona: Comportarsi (come un) re che comanda(assestando) scappellotti  con la quale si suole a Napoli  porre alla berlina l’atteggiamento supponente di chi  non avendo né il carisma, nè l’autorità  fisica e/o morale pretende di impancarsi  a re e duce  delle umane vicende, ma è destinato miseramente a fallire  atteso che le sue qualità al massimo  lo potrebbero  far considerare un re dei bambini ai quali però, per farsi ubbidire,  dovrebbe assestare qualche scappellotto; atteggiamento tipico tenuto da uomini  affetti da gravi  complessi d'inferiorità, o - peggio ancóra - grandemente frustrati; uomini  che non valendo una cicca e non essendo, nell'ambito della loro famiglia, tenuti in alcun conto, sfogano la loro repressione e frustrazione vessando in qualche modo, o tentando di vessare  le persone  con le quali,  per il loro ufficio,   vengono a contatto, ben sapendo però  che non riusciranno né a farsi ubbidire, né addirittura ad esser presi in considerazione e saranno reputati alla stregua del re  riportato in epigrafe.
cumanna =comanda voce verbale (3° pers. sing. ind. pres.) dell’infinito cumannà= comandare derivato dal lat. volg. *commandare (lat. class. commendare), comp. di cum 'con' e mandare 'affidare, raccomandare', tipica l’assimilazione progress. nd→nn;
scoppole plur. di scoppola = scappellotto tale da – vedi la s detrattiva d’avvio anteposta alla voce coppola= berretto – far saltar via il cappello(scappellotto) o il berretto(scoppola); scappellotto dato con la mano aperta sulla nuca; piú in generale, colpo, botta | (fig.) grave perdita o danno, spec. di natura economica; la voce coppola indica un  berretto basso con visiera, usato spec. in Sicilia e nelle regioni meridionali, berretto per solito portato ben calzato sulla nuca (e tirato sugli occhi con la visiera) (coppa  dal lat. cuppa(m) con un suff. diminutivo olus/ola) .        RaffaeleBracale
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