mercoledì 12 gennaio 2011

CAPUZZIELLO

CAPUZZIELLO
Icasticavoce napoletana difficilmente riscontrabile sui
dizionarii in uso, poiché questi sono colpevolmente compilati attingendo non al parlar popolare, ma a gli scritti soprattutto classici e nussun classico à mai usato il termine capuzziello in alcuna delle sue accezioni; mi arrogo perciò il merito di parlarne io per il primo dicendo che la voce a margine oltre a significare come s.vo 1piccola gugliata es: 'nu capuzziello 'e cuttone, ‘nu capuzziello ‘e spavo(una piccola gugliata di filo, di spago); in tale accezione etimologicamente è voce formata addizionando al termine capo/a il doppio suffisso diminutivo uzzo ed iello: uzzo è un collaterale di uccio suffisso che continua il lat. -uceu(m) e serve a formare diminutivi di sostantivi e aggettivi, con valore sia dispregiativo sia vezzeggiativo; mentre iello←ĕllo è un suffisso alterativo di sostantivi e aggettivi, con valore diminutivo e spesso vezzeggiativo (mariunciello, sciummetiello) il termine capo/a è usato in napoletano sia per indicare la parte del corpo umano unita al torace dal collo e in cui ànno sede gli organi che governano le facoltà intellettive e la vita sensitiva ed in senso piú ristretto, la zona del cranio rivestita di capelli, sia per indicare chi esercita un comando o dirige imprese, attività sia ancóra (estens.) chi à un ruolo preminente o esercita una funzione direttiva, godendo di particolare prestigio e autorevolezza, ma è pue usato per indicare una gugliata di cotone,di spago, di filo, di refe o anche un rocchio di salsiccia (‘nu capo ‘e cuttone, ‘nu capo ‘e saciccia o ‘na capa ‘e saciccia) e viene usato in tale accezione perché allorché una gugliata di cotone,di spago, di filo venga staccata dal suo gomitolo o rocchetto di pertinenza, ecco che la successiva gugliata si troverà all’inizio, al capo del gomitolo o rocchetto; ugual cosa capita con la salsiccia che è un trito di carne di suina aromatizzato ed insaccato in un budello lungo tra i 40 ed i 50 cm.; tale lunga salsiccia viene poi divisa in porzioni (rocchi) mediante successive legature; poiché quando dalla salsiccia cosí suddivisa ne viene staccato un pezzo (rocchio) il successivo si troverà comunque sempre in testa, in capo alla salsiccia residua, ecco che in napoletano il rocchio italiano si dice capo o capa ‘e saciccia;
la voce in esame significa anche
quale agg.vo e come nel caso che ci occupa persona arrogante e prepotente dall'aria e modi
guappeschi ma in tale accezione è voce derivata dal s.vo capoccio/a (s.vo m.le 1 capo di una famiglia di contadini;
2 sorvegliante di una squadra di lavoranti, di pastori o di vaccari;3 ( furbescamente) chi fa da capo, da guida anche in azioni delittuose o criminase;4 (scherzosamente) il capo di casa; voce derivata da capo); la morfologia seguíta per giungere a capuzziello, partendo da capoccio è stata: capoccio→capozzo→capuzzo addizionato del solito suffisso diminutivo masch.: iello.
Brak

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