1. 'O BBECO E NUN 'O CCRERO
Ad litteram: lo vedo e non lo credo Cosí ci si esprime davanti ad un avvenimento inatteso ed insperato, a cui non si pensava si potesse assistere, avvenimento sorprendente o semplicemente atteso da troppo tempo che allorché si verifica risulta cosí incredibile da far dubitare delle proprie capacità visive.
2. 'O CACHILÈ CU 'A MUSICA
Locuzione intraducibile ad litteram che à un duplice significato:
1)in primis con tale espressione ci si riferisce (cfr. alibi) ad un comportamento lungo, noioso, ripetitivo;
2) poi con l'espressione in esame si suole indicare anche una chiassosa confusione, una rumorosa baraonda cui a nostro malgrado ci tocchi di assistere o addirittura di partecipare.Con altra esegesi, come ò détto, la locuzione è riferita ad ogni faccenda che si tiri per le lunghe senza giustificato motivo o in riferimento a chi si occupi di qualcosa, ma lo faccia svogliatamente e senza trarne frutto.
Qualcuno erroneamente traduce il termine cachilè, con la parola galateo, ma non se ne comprende il motivo, atteso che giammai il galateo fu messo in musica o fu usato in sua unione.
In realtà il termine cachilè nell'accezione sub 1) altro non è che una corruzione del nome Galileo nome che fu di un traghetto che da Napoli trasportava passeggeri alle isole del golfo; su questo traghetto si esibiva a beneficio(?) dei trasportati una rumorosa orchestrina formata da approssimati orecchianti adusi piú a far continua confusione che a sonare; da ciò la locuzione in epigrafe; nell'accezione sub 2)cachilé è un è un sostantivo m.le deverbale di cachilejare= balbettare,tartagliare verbo a sua volta marcato sul s.vo cacaglio derivato piú che dallo spagnolo encallar = inceppare con la parola, dal greco kaka-lailo= parlo male/balbetto.
3. 'O carro 'e Battaglino
Ad litteram: il carro di Battaglino. Cosí a mo' di sfottò ed irriverente paragone viene chiamata ogni vettura troppo stipata di viaggiatori, soprattutto quando questi siano vocianti e rumorosi; la locuzione si riferisce al ricordo del carro che issando l'effige della Vergine e gremito di musici e cantori, la sera del sabato santo partecipava alla gran processione voluta dal gentiluomo Pompeo Battaglino che aveva fondato nel 1616 la Cappella della SS. Concezione a Montecalvario (popoloso antico quartiere napoletano) e, a ricordo, aveva promosso detta processione che partendo dalla Cappella summenzionata, si concludeva al Largo di Palazzo (l'odierna piazza del Plebiscito). Per indicare la medesima vociante vettura, i ragazzi che poco conoscono la storia patria, in luogo del carro 'e Battaglino, usano dire: 'o carro 'e Picchippò, ma intendono dire la medesima cosa.
4. 'O CIUCCIO 'E FECHELLA: TRENTATRÈ CHIAJE E PURE 'A CODA È FRACETA
Ad litteram:l'asino di Fichella: trentatrè piaghe e pure la coda è marcia.
Cosí a mo' di sfottò e facendo riferimento ad un vecchio soprannominato Fechella (cfr. alibi) ed al suo asino affetto da troppi mali che ànno resa marcia perfino la coda, ci si riferisce a chi lamenta continui e reiterati malanni, innumerevoli e debilitanti infermità quotidiane.Di costui si usa dire: pare 'o ciuccio 'e Fechella(sembra l'asino di Fichella).
5. 'O CIUNCO E 'O CECATO
Ad litteram: il paralitico ed il cieco Icastico connubio di due individui, molto male in arnese, che per essere stati maltrattati dalla vita, diventano cattivi e pericolosi e dai quali è opportuno stare alla larga per non incorrere in spiacevoli sorprese; qualcuno ritiene, ma non so con quanta ragione e con quale sostrato storico,che i due soggetti richiamati in epigrafe rammentano due antichissimi poeti-musici: il paralitico Giovanni de la Carriola ed il cieco Junno (Biondo) 'o cecato (il cieco) che si esibivano spesso insieme nella Napoli del 1500 (cfr. alibi).
6. 'O CURZO 'E VAVA DINT' Ô CURZO 'E VAVELLA
Ad litteram:il trascorso (tempo) della nonna nel trascorso (tempo) della balia. Cosí in tono canzonatorio si dice che- citandoli - si esprimono coloro che son soliti lodare nostalgicamente i tempi passati.
7. 'O PUORCO DINT' Ê MMÉLE
Ad litteram: il maiale fra le mele. Cosí viene definito chi, raggiunto uno stato di soddisfatta contentezza per aver realizzato un desiderio a lungo covato e finalmente raggiunto, si crogioli nella sopravvenuta piacevole condizione alla medesima stregua del maiale a quale sia dato di poter liberamente razzolare fra le mele di cui è ghiottissimo.
8. 'O SECRETO 'E PULICENELLA.
Ad litteram: il segreto di Pulcinella Id est: tutto ciò che venga inopinatamente propalato, laddove invece ci si era raccomandati di tenerlo nascosto. Difficile, se non impossibile stabilire perché sia attribuito a Pulcinella il malvezzo di diffondere le notizie anche quelle da tener segrete, atteso che, nella sua storia teatrale, la maschera napoletana non fu mai accreditata d'esser particolarmente pettegola.
Brak
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