CRISCE SANTO, CA
DIAVULO GGIÀ CE SÎ
Mi
è stato chiesto, via e-mail, dal caro amico A. A. (i consueti problemi di
riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) di
spendere qualche parola per illustrare significato ed origine dell’ espressiuone napoletana in epigrafe.
L’ò accontentato illico te immediate nel modo che segue:
L’espressione
di cui mi chiedi e che ad litteram vale:
cresci santo, ché diavolo già lo sei è
una locuzione beneaugurante che a Napoli
si suole rivolgere, specie ai ragazzi,ma ironicamente anche a gli adulti, nel momento che starnutiscono, in luogo dei
consueti “Salute!”o di “Dio ti benedica” in uso altrove. Essa locuzione venne ideata, formulata ed usata
con intenti esorcizzanti,nella
campagna napolertana dove nel maggio del 1918 si verificò, in coincidenza della
famigerata influenza spagnola, una devastante epidemia di rinite allergica che si manifestava con ripetuti violenti
starnuti; pronunciando le parole in epigrafe
si intese dire: “Stai starnutendo,
ma non temere, non diverrai preda della
spagnola , anzi crescerai sano e forte e supererai questo tuo pessimo
momento che (per i fastidi che comporta)
ti fa (innervosire a mo’ di) un diavolo”.
Giunto
a questo punto penso di far cosa grata all’amico ed a chi forte mi
leggesse di lumeggiare l’origine anche dei “Salute!”o di “Dio ti
benedica” in uso altrove. Ebbene sia il primo che il secondo augurio sono
legati ad un’antichissima credenza dei pellerossa, secondo la quale starnutendo
si perde parte dell’anima, per cui con il dire “Salute!”o di “Dio ti benedica!”
non si fa riferimento alla salute del corpo, bensí a quella dello spirito e si
augura che l’Onnipotente conceda la salvezza eterna a chi con i ripetuti starnuti stia perdendo via via la sua anima.
E qui
penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto
l’amico A. A. ed interessato qualcun
altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste
paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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