1- Avimmo fatto trenta, facimmo trentuno.
Quando manchi poco per raggiungere lo scopo prefisso, conviene fare quell'ultimo piccolo sforzo ed agguantare la meta: in fondo da trenta a trentuno v'è un piccolissimo lasso. La locuzione rammenta l'operato di papa Leone X che fatti 30 cardinali, in extremis ne creò un trentunesimo.
2- 'A taverna d''o trentuno.
Letteralmente: la taverna del trentuno. Cosí, a Napoli sogliono, inalberandosi, paragonare la propria casa tutte quelle donne che vedono i propri uomini e la numerosa prole ritornare in casa alle piú disparate ore, pretendendo che venga servito loro un veloce pasto caldo. A tali pretese, le donne si ribellano affermando che la casa non è la taverna del trentuno, nota bettola del contado napoletano, situata in quel della zona vecchia di Pozzuoli in via san Rocco oggi 16, all’insegna : Taverna del trenta e trentuno che prendeva il nome dal civico dove era ubicata e che aveva due ingressi contigui: ai civici 30 e 31, bettola dove si servivano i pasti in modo continuato a qualsiasi ora del giorno e della notte.
taverna = bettola, osteria di infimo ordine;
etimologicamente dal latino taberna(m)
che significò bottega ed osteria
ed è in quest’ultimo significato che la voce fu accolta,con tipica alternanza partenopea
di B - V, nella lingua napoletana che per il significato di bottega
preferí ricorrere, come vedemmo alibi, al greco apoteca donde trasse la
voce puteca.
trentuno = agg. num.
card. invar. numero naturale corrispondente
a trenta unità piú uno; nella numerazione araba è rappresentato da 31, in quella romana da XXXI;
l’etimo è dal lat. triginta + unum.
RAFFAELE BRACALE
Nessun commento:
Posta un commento