sabato 1 aprile 2017

VARIE 17/359


1.FÀ CARNE 'E PUORCO...
Ad litteram: far carne di porco; id est:trarre il massimo del profitto, lucrare oltre il lecito o consentito, come chi si servisse della carne di maiale del quale, è noto, non si butta via nulla...





2.FÀ 'O PARO E 'O SPARO....
Ad litteram: fare a pari e dispari; id est:tentennare, non prendere decisioni, essere eternamente indecisi ed affidar tutto, per non assumer responsabilità, all'alea della sorte.





3.LASSÀTE 'E PENZIERE MIÉJE E PIGLIATEVE 'E VUOSTE!
Ad litteram: Lasciate stare i  problemi miei  e prendetevi i vostri! Id est: Impicciatevi dei fatti vostri ed evitate di darmi consigli (non richiesti)!





4. È FFERNUTA 'A ZEZZENELLA!
Ad litteram: È finita (id est:si è svuotata) la piccola mammella. Sorta di ammonimento che vuol significare: è terminata la pacchia,si appressano tempi difficili, oppure - con diversa valenza –“(Ragazzo!,) la mammella è ormai vuota, (è tempo di crescere!)”

 
Zezzenella  s.f. = piccola mammella  il sostantivo a margine  è quale diminutivo (con doppio suffisso (ina + ella→nella)) ,  una forma collaterelale  di zezzella e cioè di piccola zizza=mammella dal lat.: titta(m); rammento che in napoletano esiste anche la voce zezzeniello  che è un s. m.le ed  è una sorta di maschilizzazione della voce a margine, ma indica cosa assolutamente diversa e cioè  la parte alta del collo, quella che, nei maschi,  insiste sul pomo di adamo e che proprio per la sua forma blandamente pizzuta può richiamare alla mente la forma di una piccola tetta, una zezzella appunto di cui maschilizzato riprende il nome.  





5. FÀ ASCÍ ‘E SSÒVERE ‘A CULO.
Letteralmente: fare uscire le sorbe dal culo; iperbolica furbesca espressione che sta per:  percuotere qualcuno, torchiarlo fino allo spasimo, quasi strizzandolo fino a che non dica o confessi ciò che sa o abbia fatto, costringendolo iperbolicamente ad emettere le emorroidi (eufemisticamente dette sovere (s.vo f.le che indica in realtà  i frutti del sorbo, deverbale dal lat.: sorbere→sobere in quanto frutti succosi e maturi, quasi da suggere).





6. FÀ TREMMÀ ‘O STRUNZO ‘NCULO.
Ad litteram: far tremare lo stronzo nel culo; id est: incutere in qualcuno, attraverso gravi minacce, tanto timore o spavento da procurargli, iperbolicamente, un convulso tremore degli intestini e del loro contenuto prossimo ad essere espulso.

Tremmà = tremare, essere scosso da una serie di rapide contrazioni muscolari causate dal freddo, dalla paura, da una malattia e sim.; la voce è dal lat. tremere con cambio di coniugazione e raddoppiamento espressivo della labiale: tremere→tremare→tremmare.
Strunzo = s.vo m.le = escremento solido di forma cilindrica; voce derivata dal tedesco strunz.
‘nculo =(i)n+culo id est: nel culo; quest’ultima voce è dal lat. culu(m) probabilmente marcata sul greco kòlon= intestino.  
Brak

 

 

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