martedì 4 ottobre 2016

RIPOSTIGLIO

RIPOSTIGLIO Ancóra una volta mi trovo a raccogliere una garbata provocazione del mio caro amico P.D.F.(i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che,memore ch’io abbia piú volte affermato che il napoletano sia piú preciso e circostanziato dell’italiano, mi à sfidato ad elencare ed a parlare delle eventuali voci del napoletano che rendano piú acconciamente quella italiana dell’epigrafe e di loro eventuali sinonimi . Come ò già détto alibi e qui ripeto il caro amico – come diciamo dalle mie parti - m’ à rattato addó me prore (letteralmente: mi à grattato dove mi prude, id est: mi à sollecitato sul mio terreno preferito) per cui raccolgo pure questo guanto di sfida e , come è giusto che sia,principio con l’esaminare dapprima la voce dell’italiano: ripostiglio s.vo m.le estremamente generico [der. di riposto, part. pass. di riporre (dal lat. repōnĕre, comp. di re- e pōnĕre «porre»)]. Piccolo ambiente (stanzetta, sottoscala, armadio a muro, ecc.) destinato a deposito di oggetti e prodotti varî che si vogliono tenere in serbo o, per qualche ragione, nascondere alla vista; i sinonimi repositorio, sgabuzzino, armadio a muro, sottoscala, stanzino ànno tutti lo stesso significato ed il medesimo imprecisato uso. E veniamo all’ idioma napoletano chemolto piú icastico, circostanziato e preciso dell’italiano à svariati termini per rendere quello dell’epigrafe registrando: annascunniglio s.vo m.le [deverbale del lat. tardo inabscondĕre, comp. di in- e abscondĕre] nascondiglio, ricettacolo, rifugio riservato ed angusto usato soprattutto da persone che intendono celarsi alla vista altrui. arzenale s.vo m.le [dall’arabo dār aş-ṣinā῾a «casa del mestiere»]. 1. Complesso di darsene, stabilimenti e officine per la riparazione, la manutenzione o anche la costruzione di naviglio militare. 2. Officina di fabbricazione o riparazione delle armi per l’esercito terrestre; deposito di armi; i luoghi sub 1 e 2 sono per solito segreti, ubicati lontano dai centri abitati e ne è inibita la frequentazione a chi non sia addetto ai lavori. 3. Luogo nascosto usato per la raccolta, spesso disordinata, di oggetti diversi voluminosi: arcamatra s.vo f.le [dal lat. med. archamatra]cassa domestica in cui celare e conservare alimenti (in primis pane fresco) al sicuro di animali e/o agenti atmosferici. caracuoncolo/ scaracuoncolo s.vo m.le doppia morfologia[con la seconda intensiva della prima attraverso la prostesi di una S rafforzativa ] di un’unica voce [ diminutivo del greco charàkion] cavità, caverna sotterranea per molteplici usi, ma usata soprattutto come nascondiglio da chi abbia commesso reati e tenti di sfuggire alla cattura. recuoncolo s.vo m.le [adattamento locale del diminutivo greco charàkion ] cavità sotterranea usata in periodi bellici per mettere al sicuro gli oggetti preziosi, in quelle piú antiche, risalenti addirittura alla seconda fase dell’età del bronzo e gli inizî dell’età del ferro, i paleontologi vi ànno ritrovato generalmente pani di rame e di bronzo ed oggetti lavorati con queste materie prime screttòrio/screttòrejo s.vo m.le [dal lat. mediev. Scriptorium] con doppia morfologia (la seconda registrata nel D’Ambra risulta piú antica della prima) piccolo stipetto annesso ad una scrivania con tavola ribaltabile usato per conservare penne, calamai, inchiostro e carta per scrivere. E qui faccio punto fermo augurandomi d’essere stato chiaro ed esauriente ed aver soddisfatto la curiosità dell’amico P.D.F. quella dei miei ventiquattro lettori e di chi forte si imbattesse in queste paginette.Satis est. R.Bracale Brak

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