1.'O
PATATERNO 'NZERRA 'NA PORTA I ARAPE 'NU PURTONE.
Il Signore Iddio se chiude una porta, apre un portoncino - Cioè: ti dà
sempre una via di scampo
2.NUN TENÉ
PILE 'NFACCIA E SFOTTERE Ô BARBIERE
Ad litteram:Non aver peli in
volto e infastidire il barbiere, ma piú esattamente: esser tanto presuntuosi
al punto che mancando degli elementi essenziali per far alcunchè ci si erge
ad ipercritico e spaccone o si infastidisca il proprio prossimo.
3.È GGHIUTO
'O CCASO 'A SOTTO I 'E MACCARUNE 'A COPPA.
È finito il cacio sotto e i maccheroni al di sopra. Cioè: si è
rivoltato il mondo; infatti il cacio
deve guarnir dal di spra i maccheroni, non far loro da strame!
4.À FATTO
MARENNA A SSARACHIELLE.
À fatto merenda con piccole aringhe affumicate - Cioè: si è dovuto
accontentare di ben poca cosa.
5.FÀ LL'ARTE
'E MICHELASSO: MAGNÀ, VEVERE E GGHÍ A SPASSO.
Fare il mestiere di Michelaccio:mangiare, bere e andar bighellonando -
cioè la quintessenza del dolce far niente...
6.SO'
GGHIUTE 'E PRIEVETE 'NCOPP'Ô CAMPO
Sono scesi a giocare a calcio i preti - Cioè: è successa una confusione
indescrivibile:i preti un tempo erano
costretti a giocare a calcio
indossando la lunga talare che contribuiva a render difficili le
operazioni del giuoco..., causando disordine, caos, baraonda, scompiglio.
7.NUN VULÉ
NÈ TTIRÀ, NÈ SCURTECÀ...
Non voler né tendere, né scorticare - Cioè: non voler assumere alcuna
responsabilità, come certi operai conciatori di pelle quando non volevano né
mantener tese le pelli, né procedere alla loro scuoiatura.
8.ACCUNCIARSE
QUATT' OVE DINTO A 'NU PIATTO.
Sistemarsi quattro uova in un piatto - cioè:assicurarsi una comoda
rendita di posizione, magari a danno di altra persona (per solito la porzione
canonica di uova è in numero di due...).
9.FARSE 'NU
PURPETIELLO.
Bagnarsi fino alle ossa come un piccolo polpo tirato su grondante
d'acqua.
10.JÍ A
PPÈRE 'E CHIUMMO.
Andare con i piedi di piombo - Cioè: con attenzione e cautela.
11.TENÉ'A
SCIORTA 'E MARIA VRENNA.
Avere la sorte di Maria Di Brienne – Id est: essere molto sventurato. Cioè:perder
tutti propri beni ed autorità come accadde a Maria di Brienne sfortunata
consorte di Ladislao di Durazzo, ridotta alla miseria alla sua morte (1414)
dalla di lui sorella Giovanna II succedutagli sul trono.
12.JÍ Ô
BATTESIMO, SENZA CRIATURA.
Recarsi a battezzare un bimbo senza portarlo... - Cioè comportarsi in
maniera decisamente errata, mettendosi nella situazione massimamente avversa
all'opera che si vorrebbe intraprendere.
13.PARE CA
S''O ZUCANO 'E SCARRAFUNE...
Sembra che se lo succhino gli scarafaggi.- È detto di persona cosí
smunta e rinsecchita da sembrar che abbia perduto la propria linfa vitale
preda degli scarafaggi, notoriamente avidi di liquidi.
14.ABBRUSCIÀ
'O PAGLIONE...
Incendiare il pagliericcio - Cioè darsi alla fuga, alla latitanza,
lasciando dietro di sé terra bruciata, come facevano le truppe sconfitte che
pur di non lasciar nulla ai vincitori
incendiavano i propri accampamenti, dandosi alla fuga.(id
est:procurare un danno definitivo).
15.ÒGNE
SCARRAFONE È BBELLO A MMAMMA SOJA...
Ogni blatta(per schifosa che sia)è bella per la sua genitrice - Ossia:
per ogni autore la sua opera è bella e meritevole di considerazione.
16.S’È
AUNITO, ‘A FUNICELLA CORTA I ‘O STRUMMOLO A TIRITEPPE…
Si sono uniti lo spago corto e la trottolina scentrata - Cioè si è
verificata l'unione di elementi negativi che compromettono la riuscita di
un'azione...
17.CHI
SAGLIE ‘NCOPP’Ê CCORNA ‘E CHILLO, PO’ DDÀ ‘A MANO Ô PATATERNO.
Chi si inerpica sulle corna di quello, può stringer la mano al Signore
-(tanto sono alte...)- Espressione divertente ed iperbolica per indicare un uomo molto tradito dalla
moglie.
18.QUANNO 'O
DIAVULO TUOJO JEVA Â SCOLA, 'O MIO ERA MASTO.
Quando il tuo diavolo era scolaro, il mio era maestro - Cioè: non
credere di essermi superiore in intelligenza e perspicacia.
19.'O CANE
MOZZECA Ô STRACCIATO.
Il cane assale chi veste dimesso - Cioè: il destino si accanisce contro
il diseredato.
20.TRE SONGO
'E PUTIENTE:'O PAPA, 'O RRE E CCHI NUN TÈNE NIENTE...
Tre sono i potenti della terra:il papa, il re e chi non possiede nulla:
il papa quale unico rappresentante di Cristo in terra, à sotto la sua
autorità spirituale l’intera Comunità dei credenti; il Re in un regime
monocratico è la massima autorità dispensatore di leggi ed ordini a tutti i
governati; chi non è in possesso di alcun bene non può temere il furto o
d’essere invitato a conferire
elargizioni od aiuti.
21.Ė GGHIUTA
‘A FESSA 'MMANO Ê CCRIATURE, 'A CARTA 'E MUSICA 'MMANO Ê BBARBIERE, 'A
LANTERNA 'MMANO Ê CECATE...
La vulva è finita nelle mani dei/delle bambini/e, lo spartito musicale
in mano ai barbieri, la lanterna nelle mani dei ciechi.La colorita espressione
viene usata con senso di disappunto, quando qualcosa di importante finisca in
mani inesperte od inadeguate che pertanto non possono apprezzarla ed usare al
meglio, come accadrebbe nel caso del sesso finito nelle mani dei/delle
fanciulli/e od ancóra come l'incolto barbiere alle prese con uno spartito
musicale o un cieco cui fosse affidata una lanterna che di per sé dovrebbe
rischiarare l'oscurità.
22. LL’AMMORE NUN VO’ PENZIERE!
Ad litteram: L’amore non vuol pensieri, seu preoccupazioni.
Stringata, perentoria locuzione che ricamando l’amore inteso nel senso
materiale del coito intende rammentare che non c’è attività, soprattutto quelle dilettevoli,
che si possa principiare o esser
portata a compimento se non in presenza di una mente sgombra di ansie, apprensioni, inquietudini che
possono risultare deterrenti ed
inibitorie.
Brak
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giovedì 5 ottobre 2017
VARIE 17/1007
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