DICERE VONGOLE
variante dicere
scarole
Profferire sciocchezze, parlare commettendo strafalcioni logici e/o grammaticali; oggi più semplicemente s'usa dire: dicere fesserie (dire stupidate)ma tutte le espressioni, sia quelle in epigrafe, che quella or ora richiamata ànno tutte la medesima origine atteso che sia il richiamo ittico (vongole voce napoletana trasmigrata nel toscano, etimologicamente è dal latino conchula diminutivo di concha=conchiglia) che quello ortofrutticolo (scarole: altra voce napoletana trasmigrata nel toscano con derivazione dal latino scarìola da escarius= commestibile) si riallacciano all'organo sessuale femminile (oggi più comunemente(pardon!) detto.fessa( part. pass. del verbo latino findere) da cui la napoletana fessaria= sciocchezza, stupidata, donde la toscana fesseria di significato analogo) ma che un tempo fu chiamato alternativamente vongola o scarola ed evito di spiegarne il motivo, facilmente intuibile.In chiusura faccio notare la solita incomprensibile mutazione che opera il toscano trasformando una A etimologica (da fessa → fessaria) per adottare una più chiusa E (fessaria vien trasformata in fesseria) nella sciocca convinzione che la vocale chiusa E sia piú consona dell’aperta A alla elegante (?) lingua di Alighieri Dante
Profferire sciocchezze, parlare commettendo strafalcioni logici e/o grammaticali; oggi più semplicemente s'usa dire: dicere fesserie (dire stupidate)ma tutte le espressioni, sia quelle in epigrafe, che quella or ora richiamata ànno tutte la medesima origine atteso che sia il richiamo ittico (vongole voce napoletana trasmigrata nel toscano, etimologicamente è dal latino conchula diminutivo di concha=conchiglia) che quello ortofrutticolo (scarole: altra voce napoletana trasmigrata nel toscano con derivazione dal latino scarìola da escarius= commestibile) si riallacciano all'organo sessuale femminile (oggi più comunemente(pardon!) detto.fessa( part. pass. del verbo latino findere) da cui la napoletana fessaria= sciocchezza, stupidata, donde la toscana fesseria di significato analogo) ma che un tempo fu chiamato alternativamente vongola o scarola ed evito di spiegarne il motivo, facilmente intuibile.In chiusura faccio notare la solita incomprensibile mutazione che opera il toscano trasformando una A etimologica (da fessa → fessaria) per adottare una più chiusa E (fessaria vien trasformata in fesseria) nella sciocca convinzione che la vocale chiusa E sia piú consona dell’aperta A alla elegante (?) lingua di Alighieri Dante
Raffaele
Bracale
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