sabato 31 dicembre 2016
VARIE 16/1007
1.'A CAPA NUN S'À DDA FÀ MAJE MALE PATÉ
La testa non va fatta mai patire
Id est: il capo non va portato mai scoperto per modo che non incorra in malanni come cefalee o emicranie; con diversa valenza: bisogna sempre secondare le proprie inclinazioni, dando libero corso alle proprie idee.
2.'A CARCIOFFOLA S'AMMONNA A 'NA FRONNA Â VOTA.
Letteralmente: il carciofo va mondato brattea a brattea. Id est: le cose vanno fatte con calma e pazienza, se si vogliono ottenere risultati certi bisogna procedere lentamente e con giudizio.
3.'A CARNA TOSTA I ‘O CURTIELLO SCUGNATO.
ad litteram: la carne dura ed il coltello senza taglio. Icastica locuzione che si usa a dolente commento di situazioni dove concorrano due o più elementi negativi tali da prospettare un sicuro insuccesso delle operazioni intraprese. Altrove per significare la medesima cosa s’usa l’espressione iLLUstrata al numero successivo.
4.'A CARNE SE JETTA I 'E CANE S'ARRAGGIANO.
Letteralmente: la carne si butta ed i cani s'arrabbiano. Id est: c'è abbondanza di carne, ma mancanza di danaro per acquistarla e ciò determina profonda rabbia in chi, non avendo pecunia, non può approfittare dell'abbondanza delle merci. Per traslato, il proverbio è usato in tutte le situazioni in cui una qualsiasi forma di indigenza è ostativa al raggiungimento di un fine che parrebbe invece a portata di mano; ciò vale anche nei rapporti tra i due sessi: per es. allorchè la donna si offra apertamente e l'uomo non abbia il coraggio di cogliere l'occasione; un terzo - spettatore, magari concupiscente, commenta la situazione con le parole in epigrafe.
5.'A CARNE SE VENNE Â CHIANCA
La carne viene venduta in macelleria.
Id est: per acquistare qualcosa bisogna rivolgersi al suo commerciante o per ottenere alcunché bisogna necessariamente rivolgersi a chi ne sia esperto;
insomma per ottenere qualcosa, non si può improvvisare, ma bisogna rivolgersi sempre al competente.
Di per sé la voce chianca (dal lat. planca) come significato primo varrebbe asse di legno; il significato di macelleria gli viene dal fatto che anticamente la carne venduta al minuto era esposta e sezionata su di un asse di legno; linguisticamente è normale in napoletano il passaggio di pl a chi (cfr. ad es. pLLUs→cchiú, platea→chiazza, plumbeum→chiummo, clavum→chiuovo, plattu-m→chiatto etc.)
Brak
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento