ACCHITTO ,ACCHÎTTO e dintorni
Questa volta il mio caro amico R.M. (i consueti problemi
di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e
cognome) mi à chiesto via e-mail di chiarirgli che differenza di
significato e d’etimo c’è tra le due
parole napoletane in epigrafe,
all’apparenza uguali, ma diverse come si evince badando attentamente alla loro
morfologia; ò provveduto illico et immediate nel modo che segue ringraziandolo
in primis della possibilità offertami di fare un po’ di chiarezza in ordine ai
due termini in esame di cui solo il primo è ancóra di comune uso corrente
mentre il secondo è desueto ed appartiene oramai al solo linguaggio dei napoletani stagionati
e d’antan; in effetti la voce
ACCHITTO
s.vo m.le[dal
fr. acquit, der. di acquitter] cioè acchito
indica nel gioco del biliardo, la
mossa con cui un giocatore si acchita, cioé cerca di accostare, con il primo
colpo, il piú possibile la propria biglia alla sponda opposta a quella di
partenza per stabilire la priorità nell’inizio del gioco; nel
gioco delle bocce, la posizione del pallino all’avvio del gioco; di qui la
locuzione ‘e primmo acchitto (di primo acchito),cioè alla prima, subito.
Cosa del tutto diversa è l’ ACCHÎTTO s.vo m.le che sta, attraverso la crasi Î
di IÈ per acchiètto da non
confondere a sua volta con acchiétto forma contratta di acchiétteto. Chiarisco: il
termine ACCHIÉTTETO/ACCHIÉTTO [dal lat. volg. applicĭtum] vale accumulo, gruzzolo,quantità di denaro, specialmente se modesta e accumulata poco a poco,
mentre la voce ACCHIÈTTO[adattamento
locale di occhietto] o ACCHÎTTO vale
occhiello, asola e per traslato giocoso anche sedere, preterito cn riferimento
all’ano che del podice è una sorta di
asola.
E qui faccio punto fermo augurandomi d’essere stato
chiaro ed esauriente soddisfacendo la
curiosità dell’amico R.M., quella dei
miei ventiquattro lettori e di chi forte
si imbattesse in queste paginette.Satis est.
R.Bracale Brak
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