giovedì 3 gennaio 2013
‘E CCOSCE ‘E RONNA
‘E CCOSCE ‘E RONNA
La traduzione letterale dell’epigrafe suona, o suonerebbe: cosce di donna; ò usato il condizionale perché in napoletano la parola donna è resa con la voce femmena e non con ronna.
Con l’espressione infatti non si indicano le cosce delle donne, quanto un particolare tipo di pere presenti nei mercati ortofrutticoli napoletani, pere – d’altronde – non particolarmente polpute, tali cioè da richiamare alla mente le cosce prosperose di una donna;
Chiariamo allora il mistero: l’espressione napoletana: cosce ‘e ronna, altro non è che la corruzione del francese CLOCHES de ROUEN id est: campane di Rouen, in quanto la pera cosí chiamata à la forma di una campanella e poiché tale pera proviene dalla zona francese di Rouen, è detta cloche de Rouen ed in napoletano: cosce ‘e ronna!
cosce non nel significato pregresso, ma come plurale della voce coscia indicano le parti dell'arto inferiore comprese tra l'anca ed il ginocchio | (estens.) la parte corrispondente del corpo di alcuni animali, soprattutto se macellati o cucinati; l’etimo di coscia è dal lat. coxa donde cossa e poi coscia.
ronna adattamento, come ò spiegato, di comodo per rotacizzazione osco-mediterranea del sost. donna che è dal lat. volg. domna(m), per il class. domina(m) 'signora'; tipica l’assimilazione regressiva mn→nn.
RaffaeleBracale
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