1. 'O patapato (o anche 'o parapato oppure 'o patabbate) 'e ll'acqua oppure ‘o patapato d''e mazzate etc.
Iperbolica locuzione, intraducibile ad
litteram, con la quale si vuol
significare che l'acqua o le percosse o
quanto altro non richiamato dall'epigrafe è sparso in gran quantità e viene
usata ad es. a commento di un improvviso
copioso temporale o come pesante minaccia
rivolta da un adulto nei confronti di un ragazzo al quale si
promette una estesa gragnuola di percosse.
Premesso che, contrariamente da quanto
affermato da taluno il termine patabbate non richiama
nessuna gerarchia ecclesiastica, essendo solo la corruzione del termine cardine
patapato,ricorderò che quest'ultimo
deriva dal greco parapatto
richiamato che significa spargere,
distribuire copiosamente in giro, proprio nel senso che si attaglia alla
locuzione in epigrafe.
2. 'O pizzo cchiú scuro è 'o fuculare
Ad litteram: il posto più buio è il focolare. Icastica espressione che si suole
pronunciare per avvertire chi ci stia sollecitando d'un alcunché che non si è pronti, nè disposti all'azione,
mancandone i relativi presupposti; in senso letterale l'espressione è usata per
significare che il pasto richiestoci non è pronto, nè sarà pronto in quanto
addirittura il fuoco non è stato acceso ancora di talché il focolare risulta
essere il luogo piú buio della casa; per traslato l'espressione è usata per
render noto che non si potrà addivenire al richiestoci, in quanto,
volontariamente o involontariamente, ma chiaramente, impreparati all'occorrenza.
3. 'O sazzio nun crere ô diuno
Ad litteram: il sazio non crede al digiuno Amara constatazione di chi si trovi in istato di necessità e
venuto a contatto con colui a cui, invece, non manchi nulla, non sia
considerato da quest'ultimo, come chi, sazio o in buona salute, difficilmente
può comprendere i disagi di uno che
soffra la fame o sia ammalato.
4. 'O senzo d''a bonanema.
Ad litteram: il gusto della buonanima. Simpatica espressione con la quale
si tenta di canzonare chi, pervenuto per disattenzione od insipienza ad
un risultato errato e negativo voglia
farlo ritenere giusto e migliore di quel
che sia, dichiarandolo legato ad ottimi insegnamenti; si narra che un
giovane sposo si lagnava dei manicaretti
che la sua mogliettina gli preparava ed
adduceva che non avevano mai il
gusto di quelli che sua mamma soleva preparargli quando ancora era scapolo; le
cose si misero a posto allorché la giovane mogliettina si adeguò al sistema
della suocera e facendo bruciacchiare le
pietanze, come era solita fare la di lei suocera,conferí alle pietanze il famoso gusto della buonanima, cosí gradito
all’abituato palato dello sposo.
5. 'O signore cu ll'ogna spaccata
Ad litteram: il signore dall'unghia bipartita. Così, a mo' di dileggio, viene
indicato chi si atteggia ad individuo raffinato ed elegante e magari vanti falsamente nobili prosapie ed invece sotto le mendaci
spoglie di un gran signore, sia solo un signore con l'unghia bipartita e cioè
un maiale.
6. 'O scarfalietto
'e Giesú Cristo
Ad litteram: Lo scaldino di Gesú Cristo. Non si direbbe, ma la locuzione in
epigrafe è una dura, sia pure sorridente offesa
che si rivolge agli uomini
ritenuti ignoranti o anche becchi.
Non v'è chi non sappia che Gesú Cristo fu riscaldato nella greppia di Betlemme da un bue ed un
asinello; di talché affibbiare ad uno il titolo di scaldino di Gesú Cristo
significa dargli dell' asino e del bue
id est: ignorante e cornuto e perciò significa accusare sua moglie di
infedeltà continuata.
7 - 'O spasso d''o cardillo è 'o pappamosca
Ad
litteram:il divertimento del cardellino è
il ragno. Cosí si suole commentare il fastidioso, reiterato comportamento
di chi si diverte a tormentare,
insolentendolo e molestandolo chi sia meno dotato soprattutto fisicamente,
tenendo il medesimo comportamento che tiene il cardellino con il ragno o -
secondo altri - con la cinciallegra, che - pare - sia continuatamente e provocatoriamente angariata immotivatamente
dal cardellino.Ricorderò che usata come voce maschile: ‘o pappamosca significa il
ragno, mentre usata al femminile ‘a pappamosca è la cinciallegra.
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