1 Jirsene a
cascetta(te ne vaie a cascetta!.
Letteralmente: Andarsene a cassetta.(te ne vai a cassetta!). La cassetta in questione è quella del vespillone: il posto più alto, ma anche il più scomodoe il più faticoso da raggiungere, delle antiche vetture da trasporto passeggeri. L'espressione viene usata quando si voglia sottolineare la dispendiosità o la fatica cui si va incontro, impegnandosi in un'azione ritenuta gravosa per cui se ne sconsiglia il porvi mano. |
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2 Â casa d' 'o
ferraro, 'o spito 'e lignammo...
Letteralmente: In casa del ferraio, lo spiedo è di legno. La locuzione è usata a commento sapido allorché ci si imbatta in persone dalle quali, per la loro supposta, vantata professionalità ci si attenderebbero nelle loro azioni, risultati adeguati ben diversi da quelli che invece sono sotto gli occhi di tutti. |
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3 Pigliatella bbella
e coccate pe tterra.
Letteralmente:sposala bella e coricati in terra. Id est: accasati con una donna bella, ma tieniti pronto a sopportarne le peggiori conseguenze;la bellezza di una moglie comporta danno e sofferenze. |
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4 Abbaccà cu chi vence.
Colludere col vincitore - Schierarsi dalla parte del vincitore. Comportamento nel quale gli Italiani sono maestri: si racconta, ad esempio, che al tempo dell'ultima guerra, all'arrivo degli americani non fu possibile trovare un fascista. Tutti quelli che per un ventennio avevano indossato la camicia nera, salirono sul carro dei vincitori e i militari anglo-americani si chiedevano, riferendosi a Mussolini: Ma come ha fatto quell'uomo a resistere vent'anni se non aveva nessuno dalla sua parte? |
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5 Quanno 'a cunnimma è ppoca, se ne va p' 'a tiella.
Quando il condimento è poco, si disperde nel tegame, invece di attaccarsi alle pietanze; id est: chi non ha mezzi sufficienti, facilmente li disperde e non riesce ad usarli per portare a compimento un'opera cominciata. |
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6 A lu frijere siente 'addore, allu cagno,siente 'o chianto.
Letteralmente: al momento di friggere sentirai l'odore, al momento del cambio, piangerai. Un disonesto pescivendolo aveva ceduto ad un povero prete un pesce tutt' altro che fresco e richiesto dall'avventore intorno alla bontà della merce si vantava di avergli dato una fregatura asserendo che l'odore del pesce fresco si sarebbe manifestato al momento di cucinarlo, ma il furbo sacerdote , che aveva capito tutto e lo aveva ripagato con danaro falso, gli replicò per rime dicendogli che al momento che avesse tentato di scambiare la moneta ricevuta, avrebbe avuto la cattiva ventura di doversene dolere in quanto si sarebbe accorto della falsità delô danaro.La locuzione è usata nei confronti di chi pensa di aver furbescamente dato una fregatura a qualcuno e non intende di esser stato ripagato con medesima moneta... |
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7 Voca fora ca 'o mare è maretta...
Rema verso il largo ché il mare è agitato...Consiglio pressante, quasi ingiunzione ad allontanarsi, rivolto a chi chieda insistentemente qualcosa che non gli spetti.In effetti i marinai sanno che quando il mare è molto agitato è conveniente remare verso il largo piuttosto che bordeggiare a ridosso della riva contro cui ci si potrebbe infrangere |
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8- Mettere ll'uoglio 'a copp' ô peretto.
Letteralmente: aggiungere olio al contenitore del vino. Id est:colmare la misura. La locuzione viene usata sia per indicare che è impossibile procedere oltre in una situazione, perché la misura è colma, sia per dolersi di chi, richiesto d'aiuto, ha invece completato un'azione distruttrice o contraria al richiedente. Un tempo sulle damigiane colme di vino veniva versato un piccolo strato d'olio a mo' di suggello e poi si procedeva alla tappatura, avvolgendo una tela di sacco intorno alla imboccatura del contenitore vitreo. |
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9 Quanno jesce 'a strazziona, ogne ffesso è prufessore...
Quando è avvenuta l'estrazione dei numeri del lotto, ogni sciocco diventa professore. la locuzione viene usata per sottolineare lo stupido comportamento di chi,incapace di fare qualsiasi previsione o di dare documentati consigli, s'ergono a profeti e professori, solo quando, verificatosi l'evento de quo, si vestono della pelle dell' orso...volendo lasciar intendere che avevano previsto l'esatto accadimento o le certe conseguenze...di un comportamento. |
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10 'A moneca 'e Chianura:muscio nun 'o vuleva ma tuosto le
faceva paura...
La suora di Pianura:tenero non lo voleva, ma duro le incuoteva paura (si sottointende :il pane. La locuzione viene usata nei confronti degli incontentabili o degli eterni indecisi... |
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11
Hê vippeto vino a una recchia.
Hai bevuto vino a una orecchia - Ossia vino scadente che fa reclinare la testa da un lato. Pare che il vino buono sia quello che fa reclinare la testa in avanti. Lo si dice per sottolineare i pessimi risultati di chi ha agito dopo di aver bevuto vino scadente. |
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12 Purtà'e fierre a sant' Aloja.
Recare i ferri a Sant'Eligio. Alla chiesa di sant'Eligio i vetturini da nolo solevano portare, per ringraziamento, i ferri dismessi dei cavalli ormai fuori servizio.Per traslato l'espressione si usa con riferimento furbesco agli uomini che per raggiunti limiti di età, non possono più permettersi divagazioni sessuali... |
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13 'O Pataterno 'nzerra 'na porta e arape 'nu purtone.
Il Signore Iddio se chiude una porta, apre un potoncino - Cioè: ti dà sempre una via di scampo |
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14 Nun tené pile 'nfaccia e sfottere 'o barbiere
Non aver peli in volto e infastidire il barbiere - Cioè: esser presuntuosi al punto che mancando degli elementi essenziali per far alcunchè ci si erge ad ipercritico e spaccone. |
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15 E' gghiuto 'o caso 'a sotto e 'e maccarune 'a coppa.
E' finito il cacio sotto e i maccheroni al di sopra. Cioè: si è rivoltato il mondo. |
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16 Ha fatto marenna a sarachielle.
Ha fatto merenda con piccole aringhe affumicate - Cioè: si è dovuto accontentare di ben poca cosa. |
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17'O CANE MOZZECA 'O STRACCIATO.
IL CANE ASSALE CHI VESTE DIMESSO - Cioè: il destino si accanisce contro il diseredato. |
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18 Tre songo 'e putiente:'o papa, 'o rre e chi nun tène
niente...
TRE SONO I POTENTI DELLA TERRA:IL PAPA, IL RE E CHI NON POSSIEDE NULLA |
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19 Ė gghiuta ‘a fessa 'mmano a 'e criature, 'a carta 'e musica
'mmano a 'e barbiere, 'a lanterna 'mmano a 'e cecate...
La vulva è finita nelle mani dei bambini, lo spartito musicale in mano ai barbieri, la lanterna nelle mani dei ciechi. - l'espressione viene usata con senso di disappunto, quando qualcosa di importante finisce in mani inesperte o inadeguate che pertanto non possono apprezzare ed usare al meglio, come accadrebbe nel caso del sesso finito nelle mani dei fanciulli o ancora come l'incolto barbiere alle prese con uno spartito musicale o un cieco cui fosse affidata una lanterna che di per sè dovrebbe rischiarare l'oscurità. |
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20 S' a' dda jì add' 'o patuto, no add' 'o miedeco.
Bisogna recarsi a chiedere consiglio da chi ha patito una malattia, non dal medico - Cioè:la pratica val più della grammatica. |
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21 Aùrio senza canisto, fa' vedé ca nun l'he visto.
Augurio senza dono, mostra di non averlo ricevuto - Cioè: alle parole occorre accompagnare i fatti. |
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22 A 'o pirchio pare ca 'o culo ll'arrobba 'a pettula...
All'avaro sembra che il sedere gli rubi la pettola della camicia - Cioè: chi è avaro vive sempre nel timore d'esser derubato. |
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23 Chi fatica'na saraca, chi nun fatica, 'na saraca e mmeza.
Chi lavora guadagna una salacca, chi non lavora, una salacca mezza - Cioè: spesso nella vita si è premiati oltre i propri meriti. |
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24 'A MAMMA D''E FESSE è SEMPE INCINTA.
LA MAMMA DEGLI SCIOCCHI è SEMPRE INCINTA - Cioè: il mondo brulica di stupidi. |
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25 Dicette 'o pappice vicino a' noce: Damme 'o tiempo ca te
spertoso!
L'insetto punteruolo disse alla noce: Dammi tempo e ti perforerò - Cioè: chi la dura la vince! |
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26
A ghiennere e nepute, chello ca faje è tutto perduto.
A generi e nipoti quel che fai, è tutto perso - Cioè: va perduto il bene fatto ai parenti prossimi |
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27 'O figlio muto, 'a mamma 'o 'ntenne.
Il figlio muto è compreso dalla madre - Lo si dice di due persone che abbiano un'intesa perfetta. |
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28 San Luca nce s'è spassato...
San Luca ci si è divertito...- Lo si dice di una donna così bella che sembra dipinta dal pennello di San Luca, che la tradizione vuole pittore. Ma anche in senso antifrastico quando ci si imbatte in una donna decisamente brutta. |
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29
Quanno siente 'o llatino d' 'e fesse, sta venenno 'a fine d' 'o munno...
Quando senti i fessi parlare in latino, s'approssima la fine del mondo. Cioè: quando gli sciocchi prendono il comando a parole e con i fatti, si preparono tempi grami. |
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30 Quanno dduje se vònno, ciento nun ce pònno...
Quando due si vogliono, cento non possono contrastarli... Cioè: E' inutile opporsi all'amore di due persone che si amano |
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31 Me staje abbuffanno 'e zifere 'e viento.
Mi stai riempiendo di refoli di vento. - Cioè: mi stai riempiendo la testa di fandonie |
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32 Passa 'a vacca...
Transita la vacca. - Cioè: è poverissimo. L'espressione dialettale è una derivazione dal latino: transit o passat vacuus, usata nelle dogane latine per indicare i carri transitanti senza merce, quindi non soggetti a balzelli. |
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33 Ògne capa è 'nu tribbunale
Ogni testa è un tribunale - Cioè:ognuno decide secondo il proprio metro valutativo. |
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34 'O pesce fète d''a capa.
Il pesce puzza dalla testa. Cioè: il cattivo esempio parte dall'alto. |
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35 Pare 'a varca 'e mastu tTore:a poppa cumbattevano e nun 'o
sapevano a prora...
Sembra la barca di mastro Salvatore: a poppa combattevano e lo ignoravano a prua - Cioè:il massimo della disorganizzazione!... |
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36 Mazze e panelle, fanno 'e figlie bbelle...,panelle senza
mazze, fanno 'e figlie pazze!
Botte e cibo saporito, fanno i figli belli, cibo senza percosse fanno i figli matti! - Cioè: nell'educazione dei figli occorre contemperare le maniere forti con quelle dolci. |
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37 Chi s'annammora d''e capille e d''e diente, s'annammora 'e
niente...
Chi si lascia conquistare dai capelli e dai denti, s'innamora di niente, perché capelli e denti sono beni che sfioriscono presto.. |
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38 Chiagnere cu 'a zizza 'mmocca...
Piangere con la tetta in bocca - Cioè: piangere ingiustificatamente |
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39Guàllere e ppazze, venono 'e razza...
Ernie e pazzia sono ereditarie(non si possono eludere). |
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40 'E fesse so' sempe 'e primme a se fà sèntere...
I fessi son sempre i primi a parlare - cioè: gli sciocchi sono sempre i primi ad esprimere un parere... |
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41 Dicette Pulicenella:'A MEGLIA MMEDICINA? VINO 'E CANTINA E
PURPETTE 'E CUCINA...
Disse Pulcinella:LA MIGLIOR MEDICINA? VINO STAGIONATO E POLPETTE FATTE IN CASA... |
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42 STANNO CAZZA E CUCCHIARA.
STANNO SECCHIO DELLA CALCINA E CUCCHIAIA. - Cioè:vanno di pari passo, stanno sempre insieme. |
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43 Stammo asseccanno 'o mare cu 'a cucciulella...
Stiamo prosciugando il mare con la conchiglia - Cioè: ci siamo imbarcati in un'impresa impossibile... |
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44 arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d''a cannela.
arrostire il formaggio con il fumo di una candela - cioè:tentare di far qualcosa con mezzi inadeguati. |
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45 'A mala nuttata e 'a figlia femmena.
La notte travagliata e il parto di una figlia - cioè: Le disgrazie non vengono mai sole. |
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46 Nun tené manco 'a capa 'e zi' Vicienzo.
Non aver nemmeno la testa del sig. Vincenzo. Cioè:esser poverissimo. 'a capa 'e zi' Vicienzo è la corruzione dell'espressione latina:caput sine censu ovverossia:persona senza alcun reddito, persona che pertanto non pagava tasse. |
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47 Dicette munsignore a 'o cucchiere:"Va' chiano , ca
vaco 'e pressa!"
Disse il monsignore al suo cocchiere:"Va' piano, ché ho premura!" Ossia:la fretta è una cattiva consigliera |
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48
Chi d’austo nn’è vestuto ‘nu malanno ll’è venuto
CHI
ALLA FINE DELL' ESTATE NON SI COPRE BENE, INCORRERA' IN QUALCHE
MALATTIA...cioè:OCCORRE SEMPRE ESSER PREVIDENTI
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49
Senza denare nun se cantano messe.
Senza denaro non si celebrano messe cantate. Cioé: tutto ha il suo prezzo. |
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50 A cuoppo cupo poco pepe cape.
Nel cartoccetto conico pieno entra poco pepe. Cioè: chi è sazio non può riempirsi di più(in tutti i sensi) |
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51 Giacchino mettette 'a legge e Giacchino fuie 'mpiso.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso: Con riferimento a Gioacchino Murat ucciso a Pizzocalabro in attuazione di una norma da lui stesso dettata |
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52 A aldare sgarrupato nun s'appicciano cannele.
Ad altare druto nn portar ceri accesi. - Figuratamente: Non corteggiare donne anziane. |
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53 Si ll'aucielle canuscessero 'o ggrano, nun ne lassassero
manco n' aceno!
Se gli uccelli conoscessero il grano, non ne lascerebbero un chicco! - Cioè: se gli uomini fossero a conoscenza di tutti i benefici che la vita offre, ne approfitterebbero sempre. |
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54Dicette Pulicenella: PE MARE NUN CE STANNO TAVERNE.
Disse Pulcinella: IN MARE NON VI SONO RIPARI. |
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55 Scarte fruscio e piglie primera.
Cader dalla padella nella brace. |
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56 Va' dinto 'e chiesie granne ca truove segge e scanne...
Va' nelle chiese grandi dove troverai sedie e scranni - Cioè: Chi vuol qualcosa lo deve cercare nei negozi più grandi che sono i più forniti. |
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57 Femmene, ciucce e crape tenono tutte una capa.
Donne, asini e capre hanno tutti una testa. |
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58 Ll'ommo cu 'a parola e 'o vojo cu 'e ccorne.
L'uomo si conquista con la parola, il bue per le corna. |
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59'Ntiempo'e tempesta, ogne pertuso è ppuorto!
In caso di necessità, qualunque buco può servire da porto! |
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60TENGO ‘E LAPPESE A QUADRIGLIE’ CA M’ABBALLANO ‘NCAPA
Letteralmente: Ho le
matite a quadretti che mi ballano in testa. Presa alla lettera la locuzione
non significherebbe niente. In realtà lappese a quadrigliè è la corruzione
dell'espressione latina lapis quadratus poi corrotto in quadrellatus,seu opus
reticulatum antica tecnica di costruzione muraria romana consistente nel
sovrapporre, facendo combaciare le facce laterali e tenendo la base rivolta
verso l'esterno,ed il vertice verso l'interno, piccole piramidi di tufo o
altra pietra , per modo che chi guardasse il muro, così costruito, aveva
l'impressione di vedere una serie di quadratini orizzontati
diagonalmente.Questa costruzione richiedeva notevole precisione ed attenzione
con conseguente applicazione mentale tale da procurare nervosismo e mal di
testa e malumore
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61 M’hê dato ‘o llardo‘int’ â fijura
Letteralmente:Mi hai dato
il lardo nel santino. L'espressione si usa nei confronti di chi usi eccessiva
parsimonia nel conferire qualcosa a qualcuno e prende l'avvio dall'uso che
avevano i monaci di Sant' Antonio Abate a Napoli che gestivano in piazza Carlo III un
ospedale per cure dermatologiche ed usavano il lardo dei maiali con il quale
producevano unguenti curativi. Allorché poi dimettevano un infermo erano
soliti consegnare al medesimo, per il prosieguo della cura, una piccolissima
quantità di lardo benedetto, avvolto in un santino raffigurante Sant'Antonio abate
.Pur se benedetto la
quantità del lardo era veramente irrisoria e pertanto assai poco bastevole
alla bisogna
62.
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99 Quanno 'o piro è ammaturo, cade senza turceturo.
Quando la pera è matura, cade senza il bastone. IL turceturo è un bastone uncinato atto a pigare il ramo al fine di scuoterlo per far cadere il frutto.Id Est: Quando un'azione è compiuta fino alle sue ultime conseguenze queste non si lasciano attendere. |
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188 Va' dinto 'e chiesie granne ca truove segge e scanne...
Va' nelle chiese grandi dove troverai sedie e scranni - Cioè: Chi vuol qualcosa lo deve cercare nei negozi più grandi che sono i più forniti. |
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203
Me staje abbuffanno 'e zifere 'e viento.
Mi stai riempiendo di refoli di vento. - Cioè: mi stai riempiendo la testa di fandonie |
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204 Passa 'a vacca...
Transita la vacca. - Cioè: è poverissimo. L'espressione dialettale è una derivazione dal latino: transit vacuus, usata nelle dogane latine per indicare i carri transitanti senza merce, quindi non soggetti a balzelli. |
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205 Ògne capa è 'nu tribbunale
Ogni testa è un tribunale - Cioè:ognuno decide secondo il proprio metro valutativo. |
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206 'O pesce fète d''a
capa.
Il pesce puzza dalla testa. Cioè: il cattivo esempio parte dall'alto. |
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207 Pare 'a varca 'e mastu tTore:a poppa cumbattevano e nun 'o
sapevano a propra...
Sembra la barca di mastro Salvatore: a poppa combattevano e lo ignoravano a prua - Cioè:il massimo della disorganizzazione!... |
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208 Mazze e panelle,
fanno 'e figlie bbelle...,panelle senza mazze, fanno 'e figlie pazze!
Botte e cibo saporito, fanno i figli belli, cibo senza percosse fanno i figli matti! - Cioè: nell'educazione dei figli occorre contemperare le maniere forti con quelle dolci. |
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209 Chi s'annammora
d''e capille e d''e diente, s'annammora 'e niente...
Chi si lascia conquistare dai capelli e dai denti, s'innamora di niente, perché capelli e denti sono beni che sfioriscono presto.. |
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210 Chiagnere cu 'a
zizza 'mmocca...
Piangere con la tetta in bocca - Cioè: piangere ingiustificatamente |
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211 Guàllere e
ppazze, venono 'e razza...
Ernie e pazzia sono ereditarie(non si possono eludere). |
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212 'E fesse so' sempe 'e primme a se fà sèntere...
I fessi son sempre i primi a parlare - cioè: gli sciocchi sono sempre i primi ad esprimere un parere... |
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213 Dicette
Pulicenella:'A MEGLIA MMEDICINA? VINO 'E CANTINA E PURPETTE 'E CUCINA...
Disse Pulcinella:LA MIGLIOR MEDICINA? VINO STAGIONATO E POLPETTE FATTE IN CASA... |
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214 STANNO CAZZA E CUCCHIARA.
STANNO SECCHIO DELLA CALCINA E CUCCHIAIA. - Cioè:vanno di pari passo, stanno sempre insieme. |
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215Stammo asseccanno 'o mare cu 'a cucciulella...
Stiamo prosciugando il mare con la conchiglia - Cioè: ci siamo imbarcati in un'impresa impossibile... |
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78 arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d''a cannela.
arrostire il formaggio con il fumo di una candela - cioè:tentare di far qualcosa con mezzi inadeguati. |
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79'A mala nuttata e 'a figlia femmena.
La notte travagliata e il parto di una figlia - cioè: Le disgrazie non vengono mai sole. |
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80Nun tené manco 'a capa 'e zi' Vicienzo.
Non aver nemmeno la testa del sig. Vincenzo. Cioè:esser poverissimo. 'a capa 'e zi' Vicienzo è la corruzione dell'espressione latina:caput sine censu ovverossia:persona priva di reddito, quindi esentata dal pagar tasse. |
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Dicette munsignore a 'o cucchiere:"Va' chiano , ca vaco
'e pressa!"
Disse il monsignore al suo cocchiere:"Va' piano, ché ho premura!" Ossia:la fretta è una cattiva consigliera |
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CHI D'AUSTO N'E' VESTUTO, 'NU MALANNO LL'E' VENUTO
CHI ALLA FINE DELL' ESTATE NON SI COPRE BENE, INCORRERA' IN QUALCHE MALATTIA...cioè:OCCORRE SEMPRE ESSER PREVIDENTI |
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Senza denare nun se cantano messe.
Senza denaro non si celebrano messe cantate. Cioé: tutto ha il suo prezzo. |
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A cuoppo cupo poco pepe cape.
Nel cartoccetto conico pieno entra poco pepe. Cioè: chi è sazio non può riempirsi di più(in tutti i sensi) |
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Giacchino mettette 'a legge e Giacchino fuie 'mpiso.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso: Con riferimento a Gioacchino Murat ucciso a Pizzocalabro in attuazione di una norma da lui stesso dettata |
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A aldare sgarrupato nun s'appicceno cannele.
Ad altare druto non portar ceri accesi. - Figuratamente: Non corteggiare donne anziane. |
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Si ll'aucielle canuscessero 'o ggrano, nun ne lassassero manco
n' aceno!
Se gli uccelli conoscessero il grano, non ne lascerebbero un chicco! - Cioè: se gli uomini fossero a conoscenza di tutti i benefici che la vita offre, ne approfitterebbero sempre. |
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Dicette Pulicenella: PE MARE NUN CE STANNO TAVERNE.
Disse Pulcinella: IN MARE NON VI SONO RIPARI. |
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Scarte fruscio e piglie primera.
Cader dalla padella nella brace. |
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Va' dinto 'e chiesie granne ca truove segge e scanne...
Va' nelle chiese grandi dove troverai sedie e scranni - Cioè: Chi vuol qualcosa lo deve cercare nei negozi più grandi che sono i più forniti. |
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Femmene, ciucce e crape tenono tutte una capa.
Donne, asini e capre hanno tutti una testa. |
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Ll'ommo cu 'a parola e 'o vojo cu 'e ccorne.
L'uomo si conquista con la parola, il bue per le corna. |
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'Ntiempo'e tempesta, ogne pertuso è ppuorto!
In caso di necessità, qualunque buco può servire da porto! |
Quanno 'o piro è ammaturo, cade senza turceturo.
Quando la pera è matura, cade senza il bastone. IL turceturo è un bastone uncinato atto a pigare il ramo al fine di scuoterlo per far cadere il frutto.Id Est: Quando un'azione è compiuta fino alle sue ultime conseguenze queste non si lasciano attendere. senza alcun reddito, persona che pertanto non pagava tasse.
Quando la pera è matura, cade senza il bastone. IL turceturo è un bastone uncinato atto a pigare il ramo al fine di scuoterlo per far cadere il frutto.Id Est: Quando un'azione è compiuta fino alle sue ultime conseguenze queste non si lasciano attendere. senza alcun reddito, persona che pertanto non pagava tasse.
Quanno
chiovono passe e ficusecche.
Letteralmente: quando piovono uva passita e fichi secchi - Id est: mai. La locuzione viene usata quando si voglia sottolineare l'impossibilità di un accadimento che si pensa possa avverarsi solo quando dal cielo piovano leccornie, cosa che avvenne una sola volta quando il popolo ebraico ricevette il dono celeste della manna... |
Chi ato nun tène, se cocca cu 'a mugliera...
Chi non ha altre occasioni, si accontenta di sua moglie, id est:far di necessità virtù. |
Nun sputà 'ncielo ca 'nfaccia te torna!
Non sputare verso il cielo, perché ti ricadrebbe in volto! Id est: le azioni malevole fatte contro la divinità, ti si ritorcono contro. |
Chijarsela a libbretta.
Letteralmente:piegarsela a libretto. E' il modo più comodo dper consumare una pizza, quando non si può farlo comodamente seduti al tavolo e si è costretti a farlo in piedi. Si procede alla piegatura in quattro parti della pietanza circolare che assume quasi la forma di un piccolo libro e si può mangiarla riducendo al minimo il pericolo di imbrattarsi di condimento. Id est: obtorto collo, per necessità far buon viso a cattivo gioco. |
Vennere 'a scafarea pe sicchietiello.
Letteralmente:Vendere una grossa insalatiera presentandola come un secchiello.Figuratamente,la locuzione la si adopera nei confronti di chi decanta la nettezza dei costumi di una donna, notoriamente invece è stata conosciuta biblicamente da parecchi. |
S'è arreccuto Cristo cu 'nu paternostro.
Illudersi di cavarsela con poca fatica e piccolo impegno, come chi volesse ingraziarsi Iddio e trarlo dalla propria parte con la semplice recita di un solo pater. |
'E sàbbato, 'e sùbbeto e senza prevete!
Di sabato, di colpo e senza prete! E' il malevolo augurio che si lancia all'indirizzo di qualcuno cui si augura di morire in un giorno prefestivo, cosa che impedisce la sepoltura il giorno successivo, di morire di colpo senza poter porvi riparo e di non poter godere nemmeno del conforto religioso |
A pesielle ne parlammo.
Letteralmente: Parliamone al tempo dei piselli -(quando cioè avremo incassato i proventi della raccolta e potremo permetterci nuove spese...) Id est: Rimandiamo tutto a tempi migliori. |
Jì cercanno ova 'e lupo e piettene 'e quinnice.
Letteralmente:Andare alla ricerca di uova di lupo e pettini da quindici (denti). Id est: andare alla ricerca di cose introvabili o impossibili; nulla quaestio per le uova di lupo che è un mammifero per ciò che concerne i pettini bisogna sapere che un tempo i più conosciuti nel popolo erano i pettini dei cardalana e tali attrezzi non contavano mai più di tredici denti. |
Chi tène mali ccerevelle, tène bboni ccosce...
Chi ha cattivo cervello, deve avere buone gambe, per sopperire con il moto alle dimenticanze o agli sbagli conseguenti del proprio cattivo intendere.
Chi ha cattivo cervello, deve avere buone gambe, per sopperire con il moto alle dimenticanze o agli sbagli conseguenti del proprio cattivo intendere.
Mettere 'o ppepe 'nculo a' zòccola.
Letteralmente:introdurre pepe nel deretano di un ratto. Figuratamente: Istigare,sobillare, metter l'uno contro l'altro. Quando ancora si navigava, capitava che sui bastimenti mercantili, assieme alle merci solcassero i mari grossi topi, che facevano gran danno. I marinai, per liberare la nave da tali ospiti indesiderati, avevano escogitato un sistema strano, ma efficace: catturati un paio di esemplari, introducevano un pugnetto di pepe nero nell'ano delle bestie, poi le liberavano. Esse, quasi impazzite dal bruciore che avvertivano si avventavano in una cruenta lotta con le loro simili. Al termine dello scontro, ai marinai non restava altro da fare che raccogliere le vittime e buttarle a mare, assottigliando così il numero degli ospiti indesiderati. L'espressione viene usata con senso di disappunto per sottolineare lo scorretto comportamento di chi, in luogo di metter pace in una disputa, gode ad attizzare il fuoco della discussione... |
Pure 'e pulice tenono 'a tosse...
Anche le pulci tossiscono - Id est: anche le persone insignificanti tossiscono, ossia voglione esprimere il proprio parere. |
Dice bbuono 'o ditto 'e vascio quanno parla della donna: una
bbona ce ne steva e 'a facettero Madonna...
Ben dice il detto terrestre allorché parla della donna: ce n'era una sola che era buona ma la fecero Madonna... Id est: La donna è un essere inaffidabile - La quartina, violentemente misogina è tratta dal poemetto 'MPARAVISO del grande poeta Ferdinando Russo |
Dicere 'a messa cu 'o tezzone.
Celebrare la messa con un tizzone ardente(in mancanza di ceri...)Id est: quando c'è un dovere da compiere, bisogna farlo quale che siano le condizioni in cui ci si trovi. |
Jammo, ca mo s'aiza!
Muoviamoci ché ora si leva(il sipario)! - Era l'avviso che il servo di scena dava agli attori per avvertirli di tenersi pronti , perché lo spettacolo stava per iniziare. Oggi lo si usa per un avviso generico sull'imminenza di una qualsiasi attività. |
Chello è bbello 'o prutusino, va 'a gatta e ce piscia a
coppa...
Il prezzemolo non è rigoglioso, poi la gatta vi minge sopra - Amaro commento di chi si trova in una situazione precaria e non solo non riceve aiuto per migliorarla, ma si imbatte in chi la peggiora maggiormente... |
Quanno vide 'o ffuoco a' casa 'e ll'ate, curre cu ll'acqua a'
casa toja...
Quando noti un incendio a casa d'altri, corri a spegnere quello in casa tua - Cioè: tieni per ammonimento ed avvertimento ciò che capita agli altri per non trovarti impreparato davanti alla sventura. |
Giorgio se ne vò jì e 'o vescovo n' 'o vò caccià.
Giorgio intende andar via e il vescovo vuole cacciarlo. L'icastica espressione fotografa un rapporto nel quale due persone intendono perseguire il medesimo fine, ma nessuno ha il coraggio di prendere l'iniziativa, come nel caso del prelato e del suo domestico... |
Fa mmiria a 'o tre 'e bastone.
Fa invidia al tre di bastoni- Ironico riferimento ad una donna che abbia il labbro superiore provvisto di eccessiva peluria, tale da destare l'invidia del 3 di bastoni, che nel mazzo di carte napoletano è rappresentato con nell'incrocio di tre randelli un mascherone di uomo provvisto di esorbitanti baffi a manubrio. |
Si 'a fatica fosse bbona, 'a facessero 'e prievete.
Se il lavoro fosse una cosa buona lo farebbero i preti(che per solito non fanno niente. Nella considerazione popolare il ministero sacerdotale è ritenuto cosa che non implica lavoro. |
Avimmo cassato n' atu rigo 'a sott' a 'o sunetto.
Letteralmente: Abbiamo cancellato un altro verso dal sonetto, che - nella sua forma classica - conta appena 14 versi. Cioè: abbiamo ulteriormernte diminuito le nostre già esigue pretese. La frase è usata con senso di disappunto tutte le volte che mutano in peggio situazioni di per sè non abbondanti... |
He vippeto vino a una recchia.
Hai bevuto vino a una orecchia - Ossia vino scadente che fa reclinare la testa da un lato. Pare che il vino buono sia quello che fa reclinare la testa in avanti. Lo si dice per sottolineare i pessimi risultati di chi ha agito dopo di aver bevuto vino scadente. |
Purtà'e fierre a sant' Aloja.
Recare i ferri a Sant'Eligio. Alla chiesa di sant'Eligio i vetturini da nolo solevano portare, per ringraziamento, i ferri dismessi dei cavalli ormai fuori servizio.Per traslato l'espressione si usa con riferimento furbesco agli uomini che per raggiunti limiti di età, non possono più permettersi divagazioni sessuali... |
'O Pataterno 'nzerra 'na porta e arape 'nu purtone.
Il Signore Iddio se chiude una porta, apre un portoncino - Cioè: ti dà sempre una via di scampo |
Nun tené pile 'nfaccia e sfottere 'o barbiere
Non aver peli in volto e infastidire il barbiere - Cioè: esser presuntuosi al punto che mancando degli elementi essenziali per far alcunchè ci si erge ad ipercritico e spaccone. |
E' gghiuto 'o caso 'a sotto e 'e maccarune 'a coppa.
E' finito il cacio sotto e i maccheroni al di sopra. Cioè: si è rivoltato il mondo. |
Ha fatto marenna a sarachielle.
Ha fatto merenda con piccole aringhe affumicate - Cioè: si è dovuto accontentare di ben poca cosa. |
Fà ll'arte 'e Michelasso: magnà, vevere e gghì a spasso.
Fare il mestiere di Michelaccio:mangiare, bere e andar bighellonando - cioè la quintessenza del dolce far niente... |
So' ghiute 'e prievete 'ncopp''o campo
Sono scesi a giocare a calcio i preti - Cioè: è successa una confusione indescrivibile:i preti erano costretti a giocare indossando la lunga talare che contribuiva a render difficili le operazioni del giuoco... |
Nun vulè nè tirà, nè scurtecà...
Non voler né tendere, né scorticare - Cioè: non voler assumere alcuna responsabilità, come certi operai conciatori di pelle quando non volevano né mantener tese le pelli, né procedere alla scuoiatura. |
Accunciarse quatt' ove dinto a 'nu piatto.
Sistemarsi quattro uova in un piatto - cioè:assicurarsi una comoda rendita di posizione, magari a danno di altra persona (per solito la porzione canonica di uova è in numero di due...). |
Farse 'nu purpetiello.
Bagnarsi fino alle ossa come un piccolo polpo tirato su grondante d'acqua. |
Jì a ppère 'e chiummo.
Andare con i piedi di piombo - Cioè: con attenzione e cautela. |
Tené'a sciorta 'e Maria Vrenna.
Avere la sorte di Maria DI Brienne - Cioè:perder tutti propri beni ed autorità come accadde a Maria di Brienne sfortunata consorte di Ladislao di Durazzo, ridotta alla miseria alla sua morte (1414) dalla di lui sorella Giovanna II succedutagli sul trono. |
Jì a 'o battesimo, senza criatura.
Recarsi a battezzare un bimbo senza portarlo... - Cioè comportarsi in maniera decisamente errata, mettendosi nella situazione massimamente avversa all'opera che si vorrebbe intraprendere. |
Pare ca s''o zucano 'e scarrafune...
Sembra che se lo succhino gli scarafaggi.- E' detto di persona così smunta e rinsecchita da sembrar che abbia perduto la propria linfa vitale preda degli scarafaggi, notoriamente avidi di liquidi. |
Abbruscià 'o paglione...
Incendiare il pagliericcio - Cioè darsi alla fuga, alla latitanza, lasciando dietro di sé terra bruciata, come facevano le truppe sconfitte che incendiavano i propri accampamenti, dandosi alla fuga.(procurare un danno definitivo) |
Ogne scarrafone è bbello a mmamma soja...
Ogni blatta(per schifosa che sia)è bella per la sua genitrice - Ossia: per ogni autore la sua opera è bella e meritevole di considerazione. |
S’è aunito, ‘a funicella corta e ‘o strummolo a tiriteppole…
Si sono uniti lo spago corto e la trottolina scentrata - Cioè si è verificata l'unione di elementi negativi che compromettono la riuscita di un'azione... |
Chi saglie ‘ncopp’ê ccorna ‘e chillo, pô dà ‘a mano ô
Pataterno.
Chi si inerpica sulle corna di quello, può stringer la mano al Signore -(tanto sono alte...)- Iperbole per indicare un uomo molto tradito dalla moglie. |
Quanno 'o diavulo tuoio jeva a' scola, 'o mio era maestro.
Quando il tuo diavolo era scolaro, il mio era maestro - Cioè: non credere di essermi superiore in intelligenza e perspicacia. |
'O CANE MOZZECA 'O STRACCIATO.
IL CANE ASSALE CHI VESTE DIMESSO - Cioè: il destino si accanisce contro il diseredato. |
Tre songo 'e putiente:'o papa, 'o rre e chi nun tène niente...
TRE SONO I POTENTI DELLA TERRA:IL PAPA, IL RE E CHI NON POSSIEDE NULLA |
Ė gghiuta ‘a fessa 'mmano a 'e criature, 'a carta 'e musica
'mmano a 'e barbiere, 'a lanterna 'mmano a 'e cecate...
La vulva è finita nelle mani dei bambini, lo spartito musicale in mano ai barbieri, la lanterna nelle mani dei ciechi. - l'espressione viene usata con senso di disappunto, quando qualcosa di importante finisce in mani inesperte o inadeguate che pertanto non possono apprezzare ed usare al meglio, come accadrebbe nel caso del sesso finito nelle mani dei fanciulli o ancora come l'incolto barbiere alle prese con uno spartito musicale o un cieco cui fosse affidata una lanterna che di per sè dovrebbe rischiarare l'oscurità. |
S' a' dda jì add' 'o patuto, no add' 'o miedeco.
Bisogna recarsi a chiedere consiglio da chi ha patito una malattia, non dal medico - Cioè:la pratica val più della grammatica. |
Aùrio senza canisto, fa' vedé ca nun l'he visto.
Augurio senza dono, mostra di non averlo ricevuto - Cioè: alle parole occorre accompagnare i fatti. |
A 'o pirchio pare ca 'o culo ll'arrobba 'a pettula...
All'avaro sembra che il sedere gli rubi la pettola della camicia - Cioè: chi è avaro vive sempre nel timore d'esser derubato. |
Chi fatica'na saraca, chi nun fatica, 'na saraca e mmeza.
Chi lavora guadagna una salacca, chi non lavora, una salacca e mezza - Cioè: spesso nella vita si è premiati oltre i propri meriti. |
'A MAMMA D''E FESSE è SEMPE INCINTA.
LA MAMMA DEGLI SCIOCCHI è SEMPRE INCINTA - Cioè: il mondo brulica di stupidi. |
Dicette 'o pappice vicino a' noce: Damme 'o tiempo ca te
spertoso!
L'insetto punteruolo disse alla noce: Dammi tempo e ti perforerò - Cioè: chi la dura la vince! |
A ghiennere e nepute, chello ca faje è tutto perduto.
A generi e nipoti quel che fai, è tutto perso - Cioè: va perduto il bene fatto ai parenti prossimi |
'O figlio muto, 'a mamma 'o 'ntenne.
Il figlio muto è compreso dalla madre - Lo si dice di due persone che abbiano un'intesa perfetta. |
San Luca nce s'è spassato...
San Luca ci si è divertito...- Lo si dice di una donna così bella che sembra dipinta dal pennello di San Luca, che la tradizione vuole pittore. Ma anche in senso antifrastico quando ci si imbatte in una donna decisamente brutta. |
Quanno siente 'o llatino d' 'e fesse, sta venenno 'a fine d'
'o munno...
Quando senti i fessi parlare in latino, s'approssima la fine del mondo. Cioè: quando gli sciocchi prendono il comando a parole e con i fatti, si preparono tempi grami. |
Quanno dduje se vònno, ciento nun ce pònno...
Quando due si vogliono, cento non possono contrastarli... Cioè: E' inutile opporsi all'amore di due persone che si amano |
Me staje abbuffanno 'e zifere 'e viento.
Mi stai riempiendo di refoli di vento. - Cioè: mi stai riempiendo la testa di fandonie |
Passa 'a vacca...
Transita la vacca. - Cioè: è poverissimo. L'espressione dialettale è una derivazione dal latino: transit vacuus, usata nelle dogane latine per indicare i carri transitanti senza merce, quindi non soggetti a balzelli. |
Ògne capa è 'nu tribbunale
Ogni testa è un tribunale - Cioè:ognuno decide secondo il proprio metro valutativo. |
'O pesce fète d''a capa.
Il pesce puzza dalla testa. Cioè: il cattivo esempio parte dall'alto. |
Pare 'a varca 'e mastu tTore:a poppa cumbattevano e nun 'o
sapevano a prora...
Sembra la barca di mastro Salvatore: a poppa combattevano e lo ignoravano a prua - Cioè:il massimo della disorganizzazione!... |
Mazze e panelle, fanno 'e figlie bbelle...,panelle senza
mazze, fanno 'e figlie pazze!
Botte e cibo saporito, fanno i figli belli, cibo senza percosse fanno i figli matti! - Cioè: nell'educazione dei figli occorre contemperare le maniere forti con quelle dolci. |
Chi s'annammora d''e capille e d''e diente, s'annammora 'e
niente...
Chi si lascia conquistare dai capelli e dai denti, s'innamora di niente, perché capelli e denti sono beni che sfioriscono presto.. |
Chiagnere cu 'a zizza 'mmocca...
Piangere con la tetta in bocca - Cioè: piangere ingiustificatamente |
Guàllere e ppazze, venono 'e razza...
Ernie e pazzia sono ereditarie(non si possono eludere). |
'E fesse so' sempe 'e primme a se fà sèntere...
I fessi son sempre i primi a parlare - cioè: gli sciocchi sono sempre i primi ad esprimere un parere... |
Dicette Pulicenella:'A MEGLIA MMEDICINA? VINO 'E CANTINA E
PURPETTE 'E CUCINA...
Disse Pulcinella:LA MIGLIOR MEDICINA? VINO STAGIONATO E POLPETTE FATTE IN CASA... |
STANNO CAZZA E CUCCHIARA.
STANNO SECCHIO DELLA CALCINA E CUCCHIAIA. - Cioè:vanno di pari passo, stanno sempre insieme. |
Stammo asseccanno 'o mare cu 'a cucciulella...
Stiamo prosciugando il mare con la conchiglia - Cioè: ci siamo imbarcati in un'impresa impossibile... |
arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d''a cannela.
arrostire il formaggio con il fumo di una candela - cioè:tentare di far qualcosa con mezzi inadeguati. |
'A mala nuttata e 'a figlia femmena.
La notte travagliata e il parto di una figlia - cioè: Le disgrazie non vengono mai sole. |
Nun tené manco 'a capa 'e zi' Vicienzo.
Non aver nemmeno la testa del sig. Vincenzo. Cioè:esser poverissimo. 'a capa 'e zi' Vicienzo è la corruzione dell'espressione latina:caput sine censu ovverossia:persona senza alcun reddito, persona che pertanto non pagava tasse. |
Dicette munsignore a 'o cucchiere:"Va' chiano , ca vaco
'e pressa!"
Disse il monsignore al suo cocchiere:"Va' piano, ché ho premura!" Ossia:la fretta è una cattiva consigliera |
CHI D'AUSTO N'E' VESTUTO, 'NU MALANNO LL'E' VENUTO
CHI ALLA FINE DELL' ESTATE NON SI COPRE BENE, INCORRERA' IN QUALCHE MALATTIA...cioè:OCCORRE SEMPRE ESSER PREVIDENTI |
Senza denare nun se cantano messe.
Senza denaro non si celebrano messe cantate. Cioé: tutto ha il suo prezzo. |
A cuoppo cupo poco pepe cape.
Nel cartoccetto conico pieno entra poco pepe. Cioè: chi è sazio non può riempirsi di più(in tutti i sensi) |
Giacchino mettette 'a legge e Giacchino fuie 'mpiso.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso: Con riferimento a Gioacchino Murat ucciso a Pizzocalabro in attuazione di una norma da lui stesso dettata |
A aldare sgarrupato nun s'appicceno cannele.
Ad altare druto non portar ceri accesi. - Figuratamente: Non corteggiare donne anziane. |
Si ll'aucielle canuscessero 'o ggrano, nun ne lassassero manco
n' aceno!
Se gli uccelli conoscessero il grano, non ne lascerebbero un chicco! - Cioè: se gli uomini fossero a conoscenza di tutti i benefici che la vita offre, ne approfitterebbero sempre. |
Dicette Pulicenella: PE MARE NUN CE STANNO TAVERNE.
Disse Pulcinella: IN MARE NON VI SONO RIPARI. |
Quanno te miette 'ncopp' a ddoje selle, primma o poie vaje cu
'o culo 'nterra.
Quando ti metti su due selle, prima o poi finisci col sedere in terra. Id est: il doppio gioco alla fine è sempre deleterio |
'E fatte d' 'a tiana 'e ssape 'a cucchiara.
Letteralmente:i fatti della pentola li conosce il mestolo. La locuzione sta a significare che solo gli intimi possono essere a conoscenza dell'esatto svolgimento di una faccenda intercorsa tra due o più persone e solo agli intimi di costoro ci si deve rivolgere se si vogliono notizie certe e circostanziate. La locuzione è anche usata da chi non voglia riferire ad altri notizie di cui sia a conoscenza. |
Senza
'e fesse nun caparriano 'e deritte
Senza gli sciocchi, non vivrebbero i dritti. Id est: i furbi prosperano perché c'è chi glielo permette, non per loro forza intrinseca. |
Nun fà pìrete a chi tene culo...
Non fare scorregge contro chi ha sedere. Id est: Non metterti contro chi ha mezzi adeguati e sufficienti per risponderti per le rime... |
Quanno 'o piro è ammaturo, cade senza turceturo.
Quando la pera è matura, cade senza il bastone. IL turceturo è un bastone uncinato atto a pigare il ramo al fine di scuoterlo per far cadere il frutto.Id Est: Quando un'azione è compiuta fino alle sue ultime conseguenze queste non si lasciano attendere. |
Jirsene a cascetta(te ne vaie a cascetta!.
Letteralmente: Andarsene a cassetta.(te ne vai a cassetta!). La cassetta in questione è quella del vespillone: il posto più alto, ma anche il più scomodoe il più faticoso da raggiungere, delle antiche vetture da trasporto passeggeri. L'espressione viene usata quando si voglia sottolineare la dispendiosità o la fatica cui si va incontro, impegnandosi in un'azione ritenuta gravosa per cui se ne sconsiglia il porvi mano. |
A' casa d' 'o ferraro, 'o spito 'e lignammo...
Letteralmente: In casa del ferraio, lo spiedo è di legno. La locuzione è usata a commento sapido allorché ci si imbatta in persone dalle quali, per la loro supposta, vantata professionalità ci si attenderebbero nelle loro azioni, risultati adeguati ben diversi da quelli che invece sono sotto gli occhi di tutti. |
Pigliatella bbella e coccate pe tterra.
Letteralmente:sposala bella e coricati in terra. Id est: accasati con una donna bella, ma tieniti pronto a sopportarne le peggiori conseguenze;la bellezza di una moglie comporta danno e sofferenze. |
Abbaccà cu chi vence.
Colludere col vincitore - Schierarsi dalla parte del vincitore. Comportamento nel quale gli Italiani sono maestri: si racconta, ad esempio, che al tempo dell'ultima guerra, all'arrivo degli americani non fu possibile trovare un fascista. Tutti quelli che per un ventennio avevano indossato la camicia nera, salirono sul carro dei vincitori e i militari anglo-americani si chiedevano, riferendosi a Mussolini: Ma come ha fatto quell'uomo a resistere vent'anni se non aveva nessuno dalla sua parte? |
Quanno 'a cunnimma è ppoca, se ne va p' 'a tiella.
Quando il condimento è poco, si disperde nel tegame, invece di attaccarsi alle pietanze; id est: chi non ha mezzi sufficienti, facilmente li disperde e non riesce ad usarli per portare a compimento un'opera cominciata. |
Venì armato 'e pietra pommece, cuglie cuglie e ffierre 'e
cazette.
Letteralmente: giungere munito di pietra pomice, aghi sottili e ferri(più doppi)da calze ossia di tutto il necessario ed occorrente per portare a termine qualsivoglia operazione cui si sia stati chiamati. Id est: esser pronti alla bisogna, essere in condizione di attendere al richiesto in quanto armati degli strumenti adatti.
Letteralmente: giungere munito di pietra pomice, aghi sottili e ferri(più doppi)da calze ossia di tutto il necessario ed occorrente per portare a termine qualsivoglia operazione cui si sia stati chiamati. Id est: esser pronti alla bisogna, essere in condizione di attendere al richiesto in quanto armati degli strumenti adatti.
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