giovedì 13 febbraio 2014

• SCIORBA D’ALICE

• • SCIORBA* D’ALICE • zuppa di alici • • ingredienti e dosi per 8 persone • 1200 g di alici freschissime • 1 bicchieredi olio d'oliva e.v. • 1 cipolla affettata • 400 g di pomidoro pelati • 2 spicchi di agli schiacciati, • 700 g di patate vecchie tagliate a dadini • 1 foglia di alloro, • 1 pizzico di origano, • Sale grosso alle erbette q.s. • Pepe nero q.s. • 300 cl di acqua • Prezzemolo tritato q.s. • 8 fette di pane abbrustolito al forno (200°) e soffregato d’aglio. NOTA *la voce sciorba deriva , nel significato di zuppa, dall’arabo-persiano sciorbah o tsciorbach dove trae origine da un tema verbale sciaríba= bere in quanto trattasi di zuppa molto liquida; con il medesimo termine sciorbah o tsciorbach in Turchia si indica una lenta vivanda a base di riso . procedimento In un capace tegame (possibilmente) di terracotta versare il bicchiere di olio d'oliva e farvi appassire a fuoco vivace una cipolla tritata. Quando la cipolla è quasi sfatta unire 400 g di pelati, 1 spicchio d'aglio schiacciato, una foglia (spezzettata a mano) di alloro, un pizzico di origano, una presa di sale grosso alle erbette ed abbondante pepe nero. Cuocere il tutto per 8 minuti circa a fuoco basso e poi unire 700 g di patate vecchie sbucciate e tagliate a dadini di un cm. di spigolo. Bagnare con 300 cl di acqua calda, far bollire per 20-25 minuti, aggiungere poi le alici, pulite, decapitate, eviscerate ed aperte, ma non divise, e diliscate e cuocere ancora per 15 minuti;alla fine aggiungere il prezzemolo tritato. Versare la sciòrba su fette di pane abbrustolito al forno e soffregato con uno spicchio d’aglio e buon appetito! Quando d’estate la temperatura s’alza e fa caldo a mare, la pesca di alici è abbondante e tale pesce azzurro è molto gustoso e vale dunque la pena di provare questa zuppa! nota linguistica la voci sciòrba/sciòrbacca che valgono zuppa sono due forme di un’antichissima voce napoletana (17° sec.) ormai assolutamente desueta che fu usata quasi esclusivamente nelle zone popolari della città bassa (Porta Capuana e dintorni) con derivazione dall’arabo persiano sciorbach che è da un tema verbale sciaríba (bere). Specialmente la seconda forma:sciorbacca fu usata anche per traslato in senso dispregiativo (suggerito forse dal suffisso acca cfr. vigli-acco/a) nei confronti di una donna non avvenente ed a maggior disdoro lamentosa, fastidiosa e lutulenta tal quale una sciorba(zuppa). Oggi a Napoli di una tale donna (seppure inelegantemente si direbbe: “Leta, le’ ca sî ‘na zuppa!” (Lèvati, lèvati,togliti via, giacché sei una zuppa!) Temporibus illis si disse analogamente Leta, le’ ca sî ‘na sciòrbacca! raffaele bracale

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