1.PARLÀ A VVIENETENNE
Letteralmente: parlare a vienitene. Id est: parlare in
maniera astrusa, quasi priva di nesso e perciò incomprensibile invitando se non
costringendo ad un dipresso l’interlocutore a seguire chi parla, per tentare di
capirne l’eloquio, per vie ignote e/o impraticabili. Come a dire: se vuoi
capire ciò che dico, mi devi star dietro, pedinare, tallonare.
2.PARLÀ ASSESTATO
Ad litteram: parlare con cura e precisione,esponendo in
maniera chiara responsabile, affidabile, scrupolosa, coscienziosa. Détto di
chi, si esprima in modo serio e costruttivo, dimostrando accuratezza, cura,
attenzione, meticolosità, diligenza, scrupolosità, ordine, rigore,nonché il
raziocinio d’ una mente concretamente in sesto.
3.PARLÀ CHIATTO E TTUNNO
Corrisponde all’italiano Parlar chiaro e tondo È l’esatto
contrario della precedente I –
4.PARLÀ MAZZECATO.
Ad litteram questa a margine è: parlare grasso e tondo,ma si
può rendere con l’italiano parlar chiaro e tondo, quantunque l’espressione
napoletana nella sua icasticità sia piú rappresentativa del concetto di
profferir parole copiose (chiatto=grasso, abbondante ) e rotonde (tunno= tondo,
rotondo, anche sferico, privo di spigolosità) id est parlare senza reticenze;
esprimersi senza incertezze, con chiarezza e dovizia di particolari, senza
nulla sottacere, usando un eloquio aperto, ampio e rotondo che in napoletano è
détto grasso come che ponderoso e privo di spigolosità che se esistessero
impedirebbero la necessarie trasparenza e/o chiarezza che son proprie di un
parlare chiaro e tondo che cioè non voglia nasconder nulla.
Chiatto e ttunno = copioso, abbondante e rotondo locuzione
avverbiale formato dall’unione di due aggettivi: chiatto/a agg.vo m.le o f.le=
pingue, grasso/a e dunque copioso/a, abbondante
Voce che è dal greco plat(s) con raddoppiamento espressivo
della dentale e consueto passaggio (che è anche in lemmi dal latino) del gruppo
pl a chi (cfr. ad es. plu(s)→chiú – plumbeu(m)→chiummo – plaga→chiaja etc.) e
tunno/a agg.vo m.le o f.le= tondo/a, rotondo/a, sferico/a e dunque senza
spigoli o asperità
Voce che è dal lat. (ro)tundu(m)→tunno con tipica
assimilazione progressiva nd→nn.
5.PARLÀ COMME A ‘NU LIBBRO STRACCIATO.
Ad litteram: parlare come un libro strappato id est:
esprimersi in maniera incomprensibile, frammentaria, approssimativa e perciò
inutile, come inutile sarebbe il consultare un libro che strappato e ridotto in
pezzi non sarebbe nè consultabile, né comprensibile.
BRAK
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