‘A CHIENA I ‘A VACANTE
Su precisa richiesta dell’amico R.S. (i soliti
problemi di riservatezza mi impongono la sola indicazioni delle iniziali di
nome e cognome...) prendo qui in esame l’espressione in epigrafe.
Essa
tradotta letteralmente sta per la piena e
la vuota ed è usata per
significare l’alternanza di cose
buone e cose cattive in riferimento ad azioni che pur partendo da medesime
premesse si evolavano diversamente ora in maniera positiva (‘a chiena),
ora in maniera negativa (‘a vacante). Si tratta di
un’espressione antichissima che
risale addirittura al 1500 al tempo delle grandi comunità monastiche che
vivevano delle elemosine risultanti dalla quotidiana questua che i monaci
facevano muniti di sacco, gerla o coffa. Tale cerca fatta per
assicurare i diurni bisogni della comunità monastica era piú o
meno produttiva a seconda della laboriosità o capacità persuasiva dei monaci addetti e capitava che a sera alcuni tornassero con la gerla piena ed altri
con la coffa vuota ed il priore giudicando le raccolte depositate ai suoi piedi
soleva prendeva provvedimenti contro i
monaci meno laboriosi che tornavano al convento con la cesta vuota, assegnando
loro penitenze anche dure.
Esaminiamo
le voci incontrate.
chiena ag.vo f.le (il m.le è chino)= piena,
colma,ricolma, zeppa, carica; trattasi di un aggettivo, ma usata con l’articolo
(‘a chiena) e priva di sostantivo di
riferimento funge da s.vo neutro nel significato di cosa buona, faccenda positiva etimologicamente
è voce dal lat. plena(m) con tipico
esito del digramma pl in chi (cfr. platea→chiazza - plumbeum→chiummo -
pluere→chiovere – plattu-m→chiatto etc.) e dittongazione ě→ie.
vacante ag.vo m.le e f.le = vuoto/a,
privo/a,insulso/a, insipiente, libero/a; trattasi di un aggettivo, ma usata al
femminile con l’articolo (‘a vacante) e priva di sostantivo di
riferimento funge da s.vo neutro nel significato di cosa cattiva, faccenda negativa etimologicamente
è il part. pres. del verbo lat. vacare
1essere vuoto, libero, sgombro, non
occupato
2
(detto di un bene) essere a disposizione
3
(di una carica) essere vacante
4
essere esente da, essere immune
5
mancare, essere senza, essere privo di;
cerca s.vo f.le =
1 il cercare: andare, essere, mettersi in (o alla)
cerca di qualcosa, di qualcuno |
(ant.)
2ricerca, perlustrazione
3 (eccl. come nel caso che
ci occupa) la questua svolta dai religiosi di ordini mendicanti,
4 azione del cane da
caccia di fiutare e stanare la selvaggina;
etimologicamente
è voce deverbale del lat. tardo circare 'andare intorno', deriv. di circa
'intorno'.
questua s.vo f.le = il chiedere l'elemosina; la raccolta delle
elemosine;
sinonimo
della voce precedente nell’accezione sub 3 etimologicamente è voce deverbale di
questuare che è un derivato del lat. quaestus
'ricerca, spec. di denaro', deriv. di quaerere 'cercare'.
sacco s.vo m.le = 1 recipiente di tela, carta o
plastica, lungo e stretto, aperto in alto, usato per conservare o trasportare
materiali incoerenti, o comunque sciolti
2 la quantità di roba
contenuta in un sacco
3(fig. fam.)
grande quantità;
4 tela ruvida,
grossolana con cui si fanno i sacchi; per estens., abito confezionato con tela
molto rozza e indossato per penitenza, oggi solo dagli appartenenti ad alcuni
ordini religiosi
5 (estens.) nome
dato a recipienti od oggetti che ricordano la foggia di un sacco comune, o che
sono adibiti a uso analogo
6 (sport) nel
pugilato, attrezzo da allenamento, costituito da un involucro gener. in pelle
riempito di sabbia, che, sospeso da terra, viene colpito per rafforzare la
potenza dei pugni
7 scherzo diffuso in
collegi, caserme ecc., che consiste nel formare nel letto, con il lenzuolo di
sotto, una specie di sacco invisibile all'esterno, in modo da impedire di
infilarvisi completamente
8 (scient.) nome
di vari organi a forma di sacco; cavità, anatomica o patologica, in tessuti od
organismi animali o vegetali
9 (pop.) stomaco,
ventre
10 saccheggio:
11 antica misura per
aridi, in uso in Italia, con valore oscillante tra i 73 e i 130 litri circa
12 (gerg.) mille lire.
etimologicamente
è voce dal lat. saccu(m), che è dal gr. sákkos, di orig. fenicia
gerla s.vo f.le
=
cesta a forma di cono rovesciato, usata spec.
nei paesi di montagna, ma anche altrove soprattutto in paesi agricoli per il
trasporto di roba varia; si porta sulla schiena assicurata alle spalle con due
cinghie; etimologicamente è voce dal lat.
volg. *gerula(m),
deriv. del class. gerere 'portare'
coffa s.vo f.le =
1 nei velieri e anche
nelle navi a propulsione meccanica, piattaforma sopraelevata che s'innesta
negli alberi ed è destinata ad accogliere uomini di vedetta, strumenti di
segnalazione e talvolta anche armi leggere
2 (ant. , region.come
nel caso che ci occupa) paniere, cesta.
etimologicamente
è voce dall'ar. kuffa 'cesta',
che è dal gr. kóphinos→cofano.
A margine diquesta voce rammento un’espressione
napoletana imperniata sul s.vo cuffiate (derivato anch’esso quale denominale
dall’arabo kuffa
'cesta'; ecco l’espressione: pure ‘e cuffiate vanno ‘mparaviso
Anche i gabbati vanno
in Paradiso
Locuzione
proverbiale usata a mo’ di conforto dei corbellati per indurli ad esser
pazienti e sopportare chi gratuitamente li affanna , atteso che anche per essi
derisi ci sarà un gran premio: il
Paradiso.
Cuffiate plurale di cuffiato =deriso, corbellato;
etimol.: part.pass. di cuffià che è un denominale dell’arabo kuffa=corbello.
E con ciò penso d’avere
esaurito l’argomento, contentato l’amico R.S. ed interessato qualcuno dei miei
ventiquattro lettori. Satis est.
R.Bracale
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