ABBRUSCIÀ ‘O PAGLIONE
Ad
litteram: bruciare il pagliericcio id
est: far terra bruciata attorno a qualcuno. Grave minaccia con la quale si
comunica di voler procure a colui cui è
rivolta un grave anche se non specificato danno; la locuzione rammenta ciò che erano
soliti fare gli eserciti sconfitti , in ispecie quelli spagnoli che,
nell’abbondonare repentinamente
l’accampamento fino a quel momento occupato,
usavano bruciare tutto per modo che l’esercito sopravveniente non potesse averne neppure un sia pur piccolo
tornaconto.Oggi la locuzione in epigrafe è usata per minacciar imprecisati ma totali danni; epperò in senso traslato e furbesco l’espressione è
usata anche – contrariamente a quanto ò or ora détto – per minacciare un ben preciso,
oltraggioso danno cioè quello
di sodomizzare il minacciato: infatti in quest’ultimo senso il termine paglione in luogo di pagliericcio vale furbescamente, per sineddoche: culo, sedere, fondoschiena.
abbruscià= ardere,
bruciare, tendere al bruciore; etimologicamente da un tardo latino *ad-brusiare→abbrusiare→abbrusciare = bruciare,
tendere al bruciore, con tipica palatalizzazione di si→sci come per simia→ scimmia;
paglione =1.pagliericcio,
materasso della truppa, ma anche
2.saccone
contenente le c.d. sbreglie: scartocciatura
delle pannocchie (la voce sbreglia è un derivato, per successivi
adattamenti del prov. sbregar= frammentare, in quanto la scartocciatura delle
pannocchie è una sorta di frammentazione delle foglie.);
3. per traslato furbesco e sineddoche) culo, sedere, fondoschiena;
la voce paglione deriva da paglia (lat. palea) in quanto
quegli antichi materassi per la truppa erano riempiti non di lana ma di paglia;
come ò precedentemente accennato la voce a margine oltre che nel senso di
pagliericcio, materasso della truppa, saccone viene usata nel linguaggio
gergale e furbesco per indicare il culo,il sedere, il fondoschiena che
se sottoposto ad una oltraggiosa pratica
sodomitica,finirebbe figuratamente per
ardere, sottoposto ad una sensazione dolorosa causata da
calore, scottatura, infiammazione, insomma da
un bruciore tanto da giustificare
l’espressione abbruscià ‘o paglione!
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