‘E SCIALATIELLE
Questa volta faccio
sèguito ad un quesito rivoltomi dall’amico S.C. (al solito,
motivi di riservatezza mi impongono di
riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per
sollecitar ricerche) occupandomi della
voce napoletana in epigrafe, che
identifica un tipo di pasta all’uovo tipicamente meridionale; ne parlerò e ne
fornirò anche l’etimologia che si discosta da quella, fantasiosa, fornita da un
ignoto estensore sul web.
Cominciamo con il dire che ‘e scialatielle [ sostantivo
maschile che indica un tipico tipo di pasta fresca all’uovo] sono la risposta
meridionale alle “tagliatelle”
centro-settentrionale e sono una risposta piuttosto recente, se non tardiva
[ideati come furono solo nel 1978 in
Calabria [Sila] ad un concorso culinario internazionale dallo chef amalfitano Enrico Cosentino.
Si
tratta di una pasta tradizionalmente
fatta a mano con farina, uova [due per un kg. di farina, latte, formaggio parmigiano grattugiato, 2 cucchiai olio
extravergine d'oliva, basilico fresco tritato a mano e non frullato e sale.
Sorvolo sul procedimento e mi limito a ricordare che ottenuto l’impasto e
tirata la sfoglia relativa la si riduce a quadrati di dieci centimetri di lato
e dai quadrati si ricavano, a coltello, striscioline larghe 4 mm. da lessare
per pochi minuti [5]prima di condirli soprattutto con sughi a base di frutti di
mare, quantunque ‘e scialatielli, ruvidi come sono si sposano bene con
tradizionali sughi a base di pomodoro. E passiamo alla questione etimologica.
Donde deriva il termine “scialatielle”? Sgombro subito il campo dalla
fantasiosa idea che il nome derivi dal verbo
“sciglià”, che, marcato sul francese essilier significa “scompigliare”;
infatti non è assolutamente attestata la somiglianza di questa pasta ad una chioma
di capelli arruffati, spettinati; chi lo dice afferma clownescamente
che quando arrivano nel piatto, gli scialatielli appaiono scompigliati, proprio
come i capelli quando il vento ci soffia attraverso. Che pretenderebbe
l’assertore d’un tal etimo? Che ‘e scialatielle pervenissero in tavola nel
piatto allineati e coperti come militari
in parata al campo di marte? Tutta da ridere questa ipotesi etimologica e la
sua semantica. A mio avviso “scialatielle” è un indovinato denominale di “scialata”[scialo, godimento
festoso, solenne scorpacciata in compagnia] che, a sua volta, è un deverbale di
scialà [dal lat. ex-halare], godere a lungo ed abbondantemente ed a mio vedere
ben si prestano gli “scialatielle” a fare da protagonisti di una festosa
strippata!
Non mi pare ci sia altro da aggiungere per cui mi fermo
qui, sperando d’avere accontentato l’amico S.C. ed interessato qualcun
altro dei miei ventiquattro lettori
e chi
forte dovesse imbattersi in queste paginette. Satis est.
Raffaele Bracale
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