SBERRISSO – SBERRESSA & DINTORNI
L’amico carissimo D. C. (i consueti problemi di privatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) mi à chiesto di illustrare le voci in epigrafe con i gli esatti significati in uso e di formularne, se possibile, etimologia e semantica. Provvedo alla richiesta cominciando col dire súbito che occorre fare in primis una precisazione annotando che le voci a margine e segnatamente la voce sberrisso appartengono al parlato della città bassa e della provincia partenopea e solo la voce femminile sberressa è riportata nei calepini antichi e/o moderni, in piú di un significato (che illustrerò qui di sèguito), mentre non è attestato un corrispondente maschile sberrisso. La cosa à una sua spiegazione nel fatto che sberrisso è voce usata nei riguardi dei ragazzi, ma non è voce originaria nel senso che,l’originaria corrispondente voce maschile riferita agli adulti fu sbirro e da essa se ne ricavò il femminile sberressa riferito, ma con significati diversi, sia alle adulte che alle ragazze/ine; successivamente nel parlato e solo nel parlato, per analogia, marcandolo sul femminile sberressa riferita alle ragazze se ne ricavò un maschile sberrisso che però – come ò détto - nel parlato fu riferito ai ragazzi ed esclusivamente a loro, mentre per gli adulti si mantenne l’originario sbirro,ed al femminile sberressa riferita, ma con significati diversi, sia alle adulte che alle ragazze. Dopo quest’ampia, ma necessaria puntualizzazione, veniamo alle singole voci incontrate:
sbirro s.vo ed agg.vo m.le
1 in età medievale e rinascimentale, guardia armata addetta all'ordine pubblico
2 (spreg.) poliziotto, secondino;
3 (mar.) anello di canapa per sostenere un paranco
4 (agg.vo fam.) furbo, malizioso, aggressivo, prepotente, litigioso;
etimologicamente è voce derivata dal lat. tardo birru(m) 'rosso' (dal gr. pyrrós), per il colore della divisa della guardia armata con prostesi di una esse intensiva:s + birru(m) →sbirru(m)→sbirro
sberressa s.vo ed agg.vo f.le
usato riferito ad una ragazza/ina vale furba, maliziosa, birba, birbona, birbante, peste, piú che evoluta ed indipendente
mentre usato riferito ad una adulta vale donna brutta, maligna, di carattere perfido e litigioso, megera, arpia,inflessibile, prepotente, aggressiva, violenta
etimologicamente è voce derivata da sbirru(m)→sbirro→sberro addizionato del suff. f.le essa ( dal greco íssa) usato dapprima per formare nomi di persona femminili, indi pervenuto nel lat. volgare fu usato per formare parole indicanti dignità e/o titoli femminili e poi arti o mesteri.
sberrisso come già détto fu marcato sul termine precedente adattando fantasiosamente il suffisso femminile essa e mutandolo in un non attestato (in greco almeno) ísso.
Satis est. E penso cosí d’aver soddisfatto l’amico D.C. e qualche altro dei miei ventiquattro lettori. Satis est.
Raffaele Bracale
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