domenica 22 gennaio 2017
VARIE 17/84
1.ASCÍ A MMAZZATE
Ad litteram: Dar corso a legnate id est: Passare alle vie di fatto, far sfociare una discussione in alterco o in acceso litigio pervenendo addirittura alle reciproche percosse;
2.ASCÍ A PPARIENTE
Ad litteram: Uscire a parenti, a congiunti id est: Riscontrare con un proprio interlocutore inattesi od imprevisti vincoli parentali appalesatisi durante un colloquio, una discussione donde emergano comuni frequentazioni tali da far sospettare l’esistenza di legami, nodi, rapporti, relazioni non passeggeri o estemporanei, ma risalenti addirittura ad antenati, avi, ascendenti, progenitori comuni ;
3.ASCÍ 'A VOCCA ‘E CANE E FERNÍ 'MMOCCA Ê LUPE
Ad litteram: scampare alla bocca dei cani e finire in quella dei lupi. Maniera un po' piú drammatica di rendere l'italiano: cader dalla padella nella brace: essere azzannati da un cane è cosa bruttissima, ma finire nella bocca ben piú vorace di un lupo, è cosa ben peggiore.
4.ASCÍ CU ‘E PIERE ANNANTE
Ad litteram: Uscire con i piedi in avanti. Id est: Decedere, morire, defungere, trapassare ed essere messo nella bara per modo che la testa sia in alto ed i piedi all’estremità ed il feretro, la cassa da morto venga portata fuori dell’abitazione tenendone l’estremità inferiore in avanti e quella superiore indietro per modo che il defunto esca con i piedi davanti.
5.ASCÍ CU ‘O SCIORE ‘MMOCCA.
Ad litteram: Uscire (per andare a sposare) con un fiore in bocca cioè tra i denti. La locuzione è usata per significare che la sposa è illibata, che va all’altare da inviolata.
Per spiegarci l’espressione e comprenderne la semantica occorre tener presente che una illibata giovane che andasse in isposa dovesse mostrare anche esteriormente e nel proprio abbigliamento la castigatezza dei proprî costumi e poiché temporibus illis (fine ‘800, princípi ‘900) una donna che non fósse particolarmente morigerata soleva indossare abiti non esattamente sobri,modesti e verecondi, abiti con spacchi e scollature ampi e spesso usavano portare a mo’ di ornamento una rosa dal lngo gambo infilata tra i seni, di talché una giovane illibata e morigerata donna che andasse in isposa certamente non avrebbe indossato un abito meno che castigato senza spacchi o vertiginose scollature per modo che non avendo dove sistemare la rosa o fiore ornamentale, lo portava in mano e, per averle libere spesso lo teneva di tra i denti dimostrando cosí d’essere donna di costumi morigerati e di andare sposa da illibata, da inviolata.Va da sé che la cosa non costituiva una prova provata e talora la sposa uscita con il fiore in bocca, aveva invece di che nascondere.Rammento ancóra che l’espressione fu usata talora in maniera ironica con significato antifrastico in riferimento ad alcune ragazze che dovevano far ricorso a nozze riparatrici.
BRAK
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