giovedì 26 gennaio 2017
VARIE 17/99
1.CHI CUVERNA 'A RROBBA 'E LL'ATE NUN SE COCCA SENZA ‘O MMAGNATO.
Letteralmente: chi amministra i beni altrui, non va a letto digiuno. Disincantata osservazione della realtà che piú che legittimare comportamenti che viceversa integrano ipotesi di reato, denuncia l'impossibilità di porvi riparo: gli amministratori di beni altrui sono incorreggibili ladri!
2.CHI NASCE MAPPINA SPORCA NUN PO’ ADDEVENTÀ FAZZULETTO ‘E SETA!
Che letteralmente è: chi nasce straccio sporco, non può diventare un fazzoletto di seta!Locuzione che afferma l’impossibilità del miglioramento in positivo dell’indole di chi nasca con pessime inclinazioni tali da farlo ritenere alla stregua di un cencio,canovaccio, pezza, strofinaccio a maggior disdoro lercio.
3.CHI NASCE TUNNO NUN PO’ MMURÍ QUATRO.
Letteralmente: chi nasce tondo non può morire quadrato. Id est: è impossibile mutare l'indole di una persona che, nata con un'inclinazione, se la porterà dietro per tutta la vita. La locuzione, usata con rincrescimento osservando l'inutilità degli sforzi compiuti per cercar di correggere le cattive inclinazioni dei ragazzi, in fondo traduce il principio dell'impossibilità della quadratura del cerchio.
4.CHI NUN SENTE A MMAMMA E TTATO, VA A MURÍ ADDÓ NUNN’ È NNATO...
Letteralmente: chi non ascolta i genitori, finisce per morire esule. Id est: bisogna ascoltare e mettere in pratica i consigli ricevuti dai genitori e dalle persone che ti vogliono bene, per non incorrere in disavventure senza rimedio.
5.CHI POCO TÈNE, CARO TÈNE.
Letteralmente: Chi à poco, lo tiene da conto. Id est: il povero non può essere generoso.
BRAK
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