NCE À CACATO ‘O CANE NIRO
Letteralmente: vi à defecato il cane nero. La locuzione in
epigrafe è usata in riferimento ad un’operazione mal riuscita, che non abbia
fornito i risultati sperati, non perché sia stata mal concepita od eseguita, ma
perché è stata bersaglio della
malasorte, di, avversità, iella,
scalogna, sfiga, sfortuna, sventura, disgrazia, sciagura e ciò perché
sull’opera mal riuscita vi à defecato un cane nero e – nell’inteso comune – i
cani neri sono ritenuti messaggeri dell'oltretomba e quindi di cattivo augurio, maledizione, maleficio.Nell’inteso
comune è sufficiente che un soggetto avverta la presenza, anche solo onirica di
un cane nero, perché su di lui e/o sul suo operato si riversino le avversità di
cui all’elencazione pregressa; figurarsi quanto piú nocivo possa essere un cane
nero sognato o veduto nell’atto di imbrattare un luogo in cui si agisca, con le
sue deiezioni!
Già nel folclore del
Regno Unito i cani neri furono descritti come esseri soprannaturali con occhi fiammeggianti e pelo irsuto, dal
colore nero o verde fosco,ed erano latori di cattive notizie; essi secondo le
descrizioni, si muovevano compiendo lunghi balzi sui sentieri di campagna,
durante la notte. Gli occhi rosseggianti indicano la ferocia della bestia la
cui idea deriva dalla demonologia
medievale, che aveva spesso visto nei gatti, nei cani e nei caproni neri i
famigliari delle streghe, nonché le forme tipiche in cui spesso si
rappresentava il Demonio.
Brak
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