sabato 28 dicembre 2013
VARIE 2762
1.VA’ FÀ LL’OSSE Ô PONTE
Letteralmente: vai a racimolare le ossa al ponte. Id est: mandare qualcuno a quel paese.Infatti la locuzione suona pure: mannà ô ponte, con il medesimo significato.
Un tempo a Napoli presso il ponte della Maddalena, già ponte Licciardo esisteva un macello
dove il popolo si recava ad acquistare le carni delle bestie macellate. I meno abbienti si accontentavano di prelevare gratis et amore Dei le ossa usate per preparar economici brodi, per cui spingere qualcuno a fare le ossa al ponte significa augurargli grande miseria. La medesima accezione vale per la locuzione mannà ô ponte; tenendo presente che questa seconda locuzione la si usa nei confronti di uomini attempati e un po’ rovinati dagli acciacchi e dall’età ecco che essa locuzione à una valenza un po’ piú amara giacché la si rivolge a chi - probabilmente - non à la capacità di ripigliarsi ed è costretto a subire fino in fondo gli strali dell’avversa fortuna.
2.FARSE VENÍ ‘E STINGINE
Locuzione che quasi litteram può rendersi come quella che recita“farse vení ‘e riscenzielle” con : farsi venire le convulsioni, i deliquii.
Simpatica, icastica espressione che fotografa anch’essa l’isterico e falso comportamento di chi, si lasci andare a piccoli strani contorcimenti e/o convulsioni ( epperò piú figurati e morali che concreti e fisici) conditi di sterili isterismi e stolti capricci: atteggiamento che tuttavia non è tipico(come invece quello che parla di riscenzielle) delle donne o dei bambini, ma è d’uso anche tra gli uomini fatti che davanti a situazioni od accadimenti che non ritengono di loro gradimento, sogliono pretestuosamente reagire con comportamenti di pretestuosa ripulsa, di fastidiosi dinieghi, cadendo in quei figurati contorcimenti coi quali tentano di allontanare quelle situazioni e/o quegli accadimenti ritenuti sgradevoli o sgraditi.
Molto particolare l’etimologia di stengine o altrove stencine che sono innanzi tutto il plurale di stingino o altrove stincino e risultano essere un deverbale del verbo stingenà/stincinà = storcere, allontanare da una normale linea dritta ; tale verbo che a sua volta è un denominale di stenca= stinco, osso che va dal ginocchio alla caviglia ( e che è derivato dal longobardo skenka); tento di chiarire il percorso semantico per giungere alle convulsioni e/o contorcimenti indicati dalle voci stingino/stincino partendo dalle azioni indicate dal verbo stingenà/stincinà; in effetti, un improvviso, proditorio colpo che sia assestato allo stinco può ingenerare con il dolore che ne provoca, un innaturale, procurato storcimento della gamba se non di tutto il corpo, un’andatura irregolare, una sorta di zoppía; segnalo ancóra che il verbo stingenà/stincinà à oltre i rammentati significati di storcere, allontanare da una normale linea dritta, soprattutto se coniugato al part. passato (stingenato/a-stencenato/a) anche quelli traslati ed estensivi di storcere/storcersi donde storto/a ed anche il significato di spaventarsi soprattutto se addizionato della causa efficiente specificativa ‘e paura = dalla paura donde stingenato/a-stencenato/a ‘e paura cioè a dire: tanto impaurito da torcersene.
Satis est.
raffaele bracale
brak
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