8 DATATE
LOCUZIONI 26.4.21
1. Fà
acqua 'a pippa.
Letteralmente:La pipa versa acqua. Id est: la miseria è grande. la locuzione
è usata a commento del grave stadio di indigenza di qualcuno.. La pipa in
questione non è l'attrezzo per fumare, e neppure quella botticella spagnola oblunga chiamata pipa nella quale si usa conservare
vino o liquore, pipa che qualora invece versasse acqua ivi contenuta
indicherebbe che il prprietario è in uno stato di cosí grave miseria da non
poter conservare vino, ma solo acqua; a mio avviso la pippa dell’espressione
altro non è che l’organo della riproduzione maschile che se, per limiti di
età o malattie intervenute, non spargesse piú seme, ma si limitasse a
spandere i liquidi scarti renali, indicherebbe indigenza e o miseria (al
proposito cfr. l’espressione farse ‘na
pippa= masturbarsi).
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2.Abbaccà cu
chi vence.
Colludere col vincitore - Schierarsi dalla parte del
vincitore. Comportamento nel quale gli Italiani sono maestri: si racconta, ad
esempio, che al tempo dell'ultima guerra, all'arrivo degli americani non fu
possibile trovare un fascista. Tutti quelli che per un ventennio avevano
indossato la camicia nera, salirono sul carro dei vincitori e i militari
anglo-americani si chiedevano, riferendosi a Mussolini: Ma come à fatto quest’
uomo a resistere tanto tempo, se non aveva nessuno con lui?
3.
Grannezza 'e Ddio: era monaco e pure pisciava.
Letteralmente: grandezza di Dio: era monaco eppure mingeva. La locuzione è
usata per prendersi gioco di chi fa le
viste di meravigliarsi delle cose piú ovvie e naturali come qualcuno che si
stupisse nel vedere un frate portare a compimento una sua funzione
fisiologica.
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4. 'A
soccia mano sta appesa dint' ê guantare.
Letteralmente: la medesima mano sta appesa nei guantai. La locuzione viene
usata per connotare chiunque sia avaro o eccessivamente parsimonioso al punto
da non elargire mai un'elemosina o ,peggio ancora, al punto da non concorrere
mai fattivamente, con elargizione di danaro, ad un'opera comunitaria. La mano
della locuzione ricorda quella enorme, ma immobile che, a fini di pubblicità,
era esposta a Napoli nel quartiere dei Guantai dove aprivano bottega numerosi
fabbricanti di guanti.
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5. 'Stu
ventariello ca a tte t'arrecrea, a mme me va 'nculo!
Letteralmente: quel venticello che ti soddisfa, frega me. Non sempre da
un'identica situazione scaturisce un medesimo effetto per chiunque. Nella
fattispecie, un soffio di vento che magari è piacevole per uno, può essere
deleterio per un altro, che - per
esempio - è cagionevole di salute.
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6. Ll'aurienza
ca dette 'o papa ê curnute.
Letteralmente: l'udienza che il papa dette ai mariti traditi. Cosí viene
definita un'istanza che venga disattesa completamente da parte del suo
destinatario; ciò che venne allorché una accolita di mariti traditi si
rivolse al pontefice affinchè autorizzasse lo scioglimento del loro
matrimonio, ma il papa, opponendo la indissolubilità del vincolo matrimoniale
quale sacramento della Chiesa, disattese completamente l'istanza. La
locuzione è usata per sottolineare una situazione nella quale ci sia qualcuno
che faccia orecchi da mercante...
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7. 'o
perucchio è caduto dint' â farina.
Letteralmente: il pidocchio è caduto nella farina. La locuzione viene usata
per indicare coloro che a seguito di una calamità, o una guerra, si sono
arricchiti e àn preso dimora nei luoghi piú chic della città e si danno
l'aria di gran signori quasi fossero discendenti di antica, provata nobiltà,
come un pidocchio che, caduto nella farina, si imbianca solo esteriormente
pur restando, in sostanza, un vile insetto.
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8. Paré 'o
marchese d''o Mandracchio.
Letteralmente: sembrare il marchese del Mandracchio. Id est: Tentare di darsi
le arie di persona dabbene ed essere in realtà di tutt'altra pasta. La
locuzione, che viene usata per bollare un personaggio volgare ed ignorante
che si dia delle arie, millantando un migliore ascendente sociale di nascita,
si incentra sul termine Mandracchio che non è il nome di una tenuta, ma
indica solo la zona a ridosso del porto(dallo spagnolo mandrache:
darsena)frequentata da facchini e scaricatori che non usavano di certo buone
maniere ed il cui linguaggio non era certo forbito o corretto.
brak
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