lunedì 2 gennaio 2017
VARIE 17/10
1.PIGLIÀ ‘NU ZZARRO o alibi PIGLIÀ ‘NU RANCEFELLONE
(incorrere in un inciampo che determini all’errore o altrove prendere un granchio) infatti la parola zzarro dall’arabo zahr è il dado ma anche il sasso sporgente dal suolo, quel sasso in cui si può inciampare; ‘o rancefellone di per sé è il grosso granchio aduso a mordere, per traslato (come per l’italiano granchio) è lo svarione, il grosso errore; la parola è composta da rance dal latino cancer (granchio) nella forma metatica crance(r)+ il francese felon =fellone, traditore.
2.PIGLIÀ ‘O CATARRO
Incorrere in un malanno da raffreddamento con conseguente secrezione nasale di una mucosa infiammata, costituita da un liquido denso, filante, vischioso.
catarro = raffreddore copioso etimologicamente da un lat. tardo catarrhu(m), che è dal gr. katárrous, deriv. di katarrêin 'scorrere giú;
3.PIGLIÀ ‘O CAZZO D’’O CIUCCIO P’’A LANTERNA D’'O MUOLO
(iperbolicissima confusione tra il membro dell’asino ed il faro del Molo). e molte altre sulle quali è piú opportuno non soffermarsi.
4.PIGLIÀ ‘O CAZZO P’ ‘O MARRAZZO
(incorrere nell’enorme confusione di scambiare il membro dell’uomo con un suo coltellaccio, portato in cintola; il marrazzo [voce dal lat. med. maraciu(m)] fu un grosso coltello usato dai macellai (per smembrare le bestie macellate) e dai pescatori e pescivendoli (per sezionare i pesci di grossa taglia) ed ecco perché gli ischitani: pescatori e pescivendoli erano usi portarlo in cintura!);
5.PIGLIÀ ‘O CUOPPO ‘AULIVE P’’O CAMPANARO ‘O CARMENE
(confondere il cartoccio conico contenente le olive con il campanile del Carmine Maggiore) confusione iperbolica ed impensabile non potendosi mai paragonare un piccolo cartocetto, sia pure conico con lo svettante e massiccio campanile del Carmine Maggiore campanile adiacente l’omonima basilica napoletana fatta erigere a partire dal 1301 con le elargizioni di Elisabetta di Baviera, madre di Corradino di Svevia e con le sovvenzioni di Margherita di Borgogna, seconda moglie di Carlo I d’Angiò; il campanile tirato su dall’architetto Giovan Giacomo di Conforto e dal frate domenicano fra’ Nuvolo che lo coronò con la cella ottagonale e la cuspide a pera carmosina, è uno dei monumenti piú famosi e riconoscibili della città partenopea e confonderlo con un risibile cartoccetto d’oliveè veramente indice di confusione mentale grave ed imperdonabile;
6.PIGLIÀ ‘O STIPO PE DDON RAFELE
(confondere un armadio con un tal don Raffaele;locuzione mutuata da una farsa pulcinellesca, nella quale il tale don Raffaele era cosí corpulento da esser confuso con uno stipo(etimologicamente deverbale del verbo stipare=accumulare; lo stipo è l’armadio atto all’accumulazione).
Brak
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