1.JÍ STOCCO E TURNÀ BACCALÀ.
Letteralmente: andare stoccafisso e ritornare baccalà. La
locuzione viene usata quando si voglia commentare negativamente un'azione
compiuta senza che abbia prodotto risultati apprezzabiliIn effetti sia che lo
si secchi-stoccafisso-, sia che lo si sali-baccalà- il merluzzo rimane la
povera cosa che è.
2.ESSERE LL'URDEMU
LAMPIONE 'E FOREROTTA.
Letteralmente:essere l'ultimo fanale di Fuorigrotta. Id est:
Non contare nulla, non servire a niente. La locuzione prese piede verso la fine
dell' '800 quando l'illuminazione stradale napoletana era fornita da fanali a
gas in numero di 666; l'ultimo lampione (fanale) contraddistinto appunto col
numero 666 era situato nel quartiere di Fuorigrotta, zona limitrofa di Napoli,
per cui il fanale veniva acceso per ultimo, quando già splendevano le prime
luci dell' alba e la di lui utilità veniva ad essere molto limitata.
3.JÍ TRUVANNO A CCRISTO DINTO A LA PINA.
Letteralmente: cercare Cristo nella pigna. Id est:impegnarsi
in una azione difficoltosa,lunga e faticosa destinata a non aver sempre
successo. Anticamente il piccolo ciuffetto a cinque punte che si trova sui
pinoli freschi era detto manina di Cristo; andarne alla ricerca comportava un
lungo lavorío consistente in primis nell'arrostimento della pigna per poi
cavarne gli involucri contenenti i pinoli, procedere alla loro frantumazione e
giungere infine all'estrazione dei pinoli contenuti;spesso però i singoli
contenitori risultavano vuoti e di conseguenza la fatica sprecata. Rammento
che, per corruzione popolare l’espressione in esame è spesso riportata come jí
truvanno a Ccristo dinto ê lupine e qualcuno (Roberto De Simone), per
avvalorare e/o spiegare tale errata morfologia
espressiva si è inventato una inesistente leggenda che vedrebbe irriverentemente la Beata Vergine Maria non esser
misericordiosa con una pianta di lupini che s’era rifiutata di nascondere il
Cristo in fuga… La leggenda non è attestata in alcun repertorio letterario, ma
fosse pure attestata, non spiegherebbe l’espressione nel significato di impegnarsi
in una azione difficoltosa,lunga e faticosa destinata a non aver sempre
successo né ne suggerirebbe altro
diverso!
4.QUANNO TE MIETTE 'NCOPP' A DDOJE SELLE, PRIMMA O PO VAJE
CU 'O CULO 'NTERRA.
Quando ti metti su due selle, prima o poi finisci col sedere
in terra. Id est: il doppio gioco alla fine è sempre deleterio
5. 'E FATTE D' 'A TIANA 'E SSAPE 'A CUCCHIARA.
Letteralmente:i fatti della pentola li conosce il mestolo.
La locuzione sta a significare che solo gli intimi possono essere a conoscenza
dell'esatto svolgimento di una faccenda intercorsa tra due o piú persone e solo
agli intimi di costoro ci si deve rivolgere se si vogliono notizie certe e
circostanziate. La locuzione è anche usata da chi non voglia riferire ad altri
notizie di cui sia a conoscenza.
Senza 'e fesse nun caparriano 'e deritte
Senza gli sciocchi, non vivrebbero i dritti. Id est: i furbi
prosperano perché c'è chi glielo permette, non per loro forza intrinseca.
6.NUN FÀ PÍRETE A CHI TENE CULO... ,NUN DÀ PONIE A CHI TÈNE
MANE!
Non fare scorregge contro chi à sedere…., non dar pugni a
cului che à mani! Id est: Non metterti contro chi à mezzi adeguati e
sufficienti per risponderti per le rime...
7.QUANNO 'O PIRO È AMMATURO, CADE SENZA TURCETURO.
Quando la pera è matura, cade senza il bastone. IL turceturo
è un bastone uncinato atto a pigare il ramo al fine di scuoterlo per far cadere
il frutto.Id est: Quando un'azione è compiuta fino alle sue ultime conseguenze
queste non si lasciano attendere.
8.JIRSENE A CASCETTA( nell’espressione: Te ne vaje a cascetta!)
Letteralmente: Andarsene a cassetta.(te ne vai a cassetta!).
La cassetta in questione è quella del vespillone o del cocchiere di carrozze da
trasporto; la cassetta è il posto piú
alto e panomarico, ma anche il piú scomodo ed il piú faticoso da raggiungere.
L'espressione viene usata quando si voglia sottolineare la dispendiosità o la
fatica cui si vada incontro, impegnandosi in un'azione ritenuta gravosa per cui
se ne sconsiglia il porvi mano.
9. CASA D' 'O FERRARO, 'O SPITO 'E LIGNAMMO...
Letteralmente: In casa del ferraio, lo spiedo è di legno. La
locuzione è usata a commento sapido allorché ci si imbatta in persone dalle
quali, per la loro supposta, vantata professionalità ci si attenderebbero nelle
loro azioni, risultati adeguati ben diversi da quelli che invece sono sotto gli
occhi di tutti.
10. PIGLIATÉLLA BBELLA E CÓCCATE PE TTERRA.
Letteralmente:sposala bella e coricati in terra. Id est:
accasati con una donna bella, ma tieniti pronto a sopportarne le peggiori
conseguenze;la bellezza di una moglie comporta danno e sofferenze.
11.ABBACCÀ CU CHI VENCE.
Colludere col vincitore - Schierarsi dalla parte del
vincitore. Comportamento nel quale gli Italiani sono maestri: si racconta, ad
esempio, che al tempo dell'ultima guerra, all'arrivo degli americani non fu
possibile trovare un fascista. Tutti quelli che per un ventennio avevano
indossato la camicia nera, salirono sul carro dei vincitori e i militari
anglo-americani si chiedevano, riferendosi a Mussolini: Ma come à fatto quell'uomo a resistere vent'anni se non aveva nessuno
dalla sua parte?
12.QUANNO 'A CUNNIMMA È PPOCA, SE NE VA P' 'A TIELLA.
Quando il condimento è poco, si disperde nel tegame, invece
di attaccarsi alle pietanze; id est: chi non à mezzi sufficienti, facilmente li
disperde e non riesce ad usarli per portare a compimento un'opera cominciata.
13.”A LLU FRIJERE SIENTE 'ADDORE!”, “A LLU CAGNO,SIENTE 'O
CHIANTO!”.
Letteralmente: “Al momento di friggere sentirai l'odore!”,
“Al momento del cambio, piangerai!”. Un disonesto pescivendolo aveva ceduto ad
un povero prete un pesce tutt' altro che fresco e richiesto dall'avventore
intorno alla bontà della merce si vantava di avergli dato una fregatura
asserendo che l' autentico odore del pesce non
fresco si sarebbe manifestato al momento di cucinarlo, ma il furbo
sacerdote , che aveva capito tutto e lo aveva ripagato con danaro falso, gli
replicò per rime dicendogli che al momento che avesse tentato di scambiare la
moneta ricevuta, avrebbe avuto la cattiva ventura di doversene dolere in quanto
si sarebbe accorto della falsità del danaro.La locuzione è usata nei confronti
di chi pensa di aver furbescamente dato una fregatura a qualcuno e non intende
di esser stato ripagato con medesima moneta...
14.VOCA FORA CA 'O MARE È MARETTA...
Rema verso il largo ché il mare è agitato...Consiglio
pressante, quasi ingiunzione ad allontanarsi, rivolto a chi chieda
insistentemente qualcosa che non gli spetti.In effetti i marinai sanno che
quando il mare è molto agitato è conveniente remare verso il largo piuttosto
che bordeggiare a ridosso della riva contro cui ci si potrebbe infrangere
15.METTERE LL'UOGLIO 'A COPP' Ô PERETTO.
Letteralmente: aggiungere olio al contenitore del vino. Id
est:colmare la misura. La locuzione viene usata sia per indicare che è
impossibile procedere oltre in una situazione, perché la misura è colma, sia
per dolersi di chi, richiesto d'aiuto, à invece completato un'azione
distruttrice o contraria al richiedente. Un tempo sulle damigiane colme di vino
veniva versato un piccolo strato d'olio a mo' di suggello e poi si procedeva
alla tappatura, avvolgendo una tela di sacco intorno alla imboccatura del
contenitore vitreo.
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