DIVINO AMORE SUSAMIELLI,SAPIENZE & ROCCOCÒ
DIVINO AMORE
Gustosi dolcetti natalizi preparati dalle suore dell’omonimo
convento del Divino Amore in via Spaccanapoli a Napoli.
Ingredienti
500 g di mandorle dolci sgusciate
500 g di zucchero
3 uova
scorza grattugiata di 1 limone
1 bustina di vainiglia
100 gr. di canditi misti (cedro, cocozzata, e scorzette d'arancia)
ostie q.b.
marmellata di albicocche 3 cucchiai
zucchero 2 cucchiai
acqua 2 cucchiai
Per la glassatura:
Ghiaccia bianca
colorante rosa
500 g di zucchero
3 uova
scorza grattugiata di 1 limone
1 bustina di vainiglia
100 gr. di canditi misti (cedro, cocozzata, e scorzette d'arancia)
ostie q.b.
marmellata di albicocche 3 cucchiai
zucchero 2 cucchiai
acqua 2 cucchiai
Per la glassatura:
Ghiaccia bianca
colorante rosa
procedimento
Macinate le mandorle, non pelate, con il macinacaffe' o il mixer, unite lo zucchero e con un po' di acqua fredda fate un impasto di giusta consistenza.
Incorporatevi 2 uova intere ed un rosso, la scorza grattugiata del limone, la vainiglia ed i canditi tagliati minutamente. Lavorate l'impasto, formate degli ovetti,schiacciateli un po’, collocateli sulla placca del forno foderati di ostie e fateli cuocere a 180° per una ventina di minuti.
Una volta che siano raffreddati, eliminate i bordi d'ostia superflui, spennellate leggermente i dolci con marmellata di albicocche diluita con poca acqua e zucchero e glassateli con ghiaccia bianca (ottenuta con zucchero a velo vainigliato, albume sbattuto alla fiocca neve ferma) e coloratela di rosa con colorante per alimenti.
Macinate le mandorle, non pelate, con il macinacaffe' o il mixer, unite lo zucchero e con un po' di acqua fredda fate un impasto di giusta consistenza.
Incorporatevi 2 uova intere ed un rosso, la scorza grattugiata del limone, la vainiglia ed i canditi tagliati minutamente. Lavorate l'impasto, formate degli ovetti,schiacciateli un po’, collocateli sulla placca del forno foderati di ostie e fateli cuocere a 180° per una ventina di minuti.
Una volta che siano raffreddati, eliminate i bordi d'ostia superflui, spennellate leggermente i dolci con marmellata di albicocche diluita con poca acqua e zucchero e glassateli con ghiaccia bianca (ottenuta con zucchero a velo vainigliato, albume sbattuto alla fiocca neve ferma) e coloratela di rosa con colorante per alimenti.
SUSAMIELLI
Farina 250 Gr.
Miele 250 Gr.
Zuchero 100 Gr.
mandorle 100 Gr.
cubetti di cocozzata, cedro e scorzette di arance candite;
"pisto" cioè un trito di cannella, chiodi di garofano, noce moscata, vaniglia,
un pizzico di ammoniaca(quella per dolci, ovviamente)
Miele 250 Gr.
Zuchero 100 Gr.
mandorle 100 Gr.
cubetti di cocozzata, cedro e scorzette di arance candite;
"pisto" cioè un trito di cannella, chiodi di garofano, noce moscata, vaniglia,
un pizzico di ammoniaca(quella per dolci, ovviamente)
procedimento:
Tritare finemente nel mixer tutte le mandorle;
mischiare le mandorle, lo zucchero, il pisto, il cedro, le scorzette, la cocozzata (il tutto tritato in piccoli pezzi) con la farina; scaldare a fuoco moderato il miele e, appena
sciolto, unirlo alla farina, disposta a fontana, insieme con un pizzico di ammoniaca. Lavorare l'impasto fino a quando non diventa
omogeneo, a questo punto fare dei salamini e sistemarli su una teglia unta piegati a forma di S, schiacciandoli leggermente. Infornare a 180° per 15-20 minuti circa. Va ricordato che i susamielli in origine si chiamavano sesamelli, in quanto venivano ricoperti da semi di sesamo.
mischiare le mandorle, lo zucchero, il pisto, il cedro, le scorzette, la cocozzata (il tutto tritato in piccoli pezzi) con la farina; scaldare a fuoco moderato il miele e, appena
sciolto, unirlo alla farina, disposta a fontana, insieme con un pizzico di ammoniaca. Lavorare l'impasto fino a quando non diventa
omogeneo, a questo punto fare dei salamini e sistemarli su una teglia unta piegati a forma di S, schiacciandoli leggermente. Infornare a 180° per 15-20 minuti circa. Va ricordato che i susamielli in origine si chiamavano sesamelli, in quanto venivano ricoperti da semi di sesamo.
SAPIENZA
Esiste una variante dei susamielli, ed è detta sapienza, il cui nome deriva dal monastero della Sapienza (via santa Maria di Costantinopoli – NA),monastero le cui suore furono produttrici di ottimi classici susamielli cui aggiunsero a mo’ di decorazione alcune (tre) mandorle intere poste sulla superficie dei singoli dolcetti.
A Napoli,sia pure per un equivoco, come chiarirò, rammentando la grevezza degli ingredienti usati per questo dolce, si suole dare del susamiello ad ogni persona dal carattere greve e scostante che difficilmente riesce a familiarizzare con gli altri, risultando fastidioso e noioso; ma il dolcetto è buonissimo, pure se a prova di denti! Tuttavia devo precisare che ad un piú attento esame la voce susamiello nel significato di persona dal carattere greve e scostante che difficilmente riesce a familiarizzare con gli altri, risultando fastidioso e noioso, non deriva la sua origine dal summenzionato gustosissimo dolcetto che à la forma di una esse maiuscola, bensí dal riferimento ai pesanti ceppi (pur essi forma di una esse maiuscola), usati per costringere le caviglie dei condannati ai bagni penali.
Esiste una variante dei susamielli, ed è detta sapienza, il cui nome deriva dal monastero della Sapienza (via santa Maria di Costantinopoli – NA),monastero le cui suore furono produttrici di ottimi classici susamielli cui aggiunsero a mo’ di decorazione alcune (tre) mandorle intere poste sulla superficie dei singoli dolcetti.
A Napoli,sia pure per un equivoco, come chiarirò, rammentando la grevezza degli ingredienti usati per questo dolce, si suole dare del susamiello ad ogni persona dal carattere greve e scostante che difficilmente riesce a familiarizzare con gli altri, risultando fastidioso e noioso; ma il dolcetto è buonissimo, pure se a prova di denti! Tuttavia devo precisare che ad un piú attento esame la voce susamiello nel significato di persona dal carattere greve e scostante che difficilmente riesce a familiarizzare con gli altri, risultando fastidioso e noioso, non deriva la sua origine dal summenzionato gustosissimo dolcetto che à la forma di una esse maiuscola, bensí dal riferimento ai pesanti ceppi (pur essi forma di una esse maiuscola), usati per costringere le caviglie dei condannati ai bagni penali.
ROCCOCÒ
Tipico dolce meridionale, ma soprattutto campano, d’impasto
durissimo; deriva il suo nome roccocò
dal francese rococo (roccia
artificiale) probabilmente con riferimento alla durezza dell’impasto.
Ingredienti
500 g farina
400 g zucchero
270 g mandorle (70 da tritare e 200 da tostare e utilizzare intere),
6 grammi pisto (35 chiodi di garofano + un cucchiaino di pepe bianco + 1/2 cucchiaino di cannella + 1/2 cucchiaino di noce moscata),
1/2 cucchiaino di bicarbonato di ammonio (circa 4 grammi),
scorze di agrumi grattugiate (1 limone + 1 arancio + 1 mandarino)
150 ml acqua
1 tuorlo d'uovo sbattuto con un cucchiaio di latte per spennellare.
(Con queste dosi vengono circa 18 roccocò)
Procedimento
Disporre la farina a fontana e aggiungere al centro tutti gli ingredienti tranne le mandorle intere. Impastare ed amalgamare bene.
Aggiungere le mandorle intere e impastare un po' a mano, cercando di distribuire bene le mandorle nell'impasto.
Formare bastoncini dello spessore di un dito e metterli a 9 a 9 in teglia sulla carta forno, creando delle ciambelline. Poi schiacciarle leggermente e spennellarle con il tuorlo sbattuto con il latte.
Infornare in forno caldo a 200 °C per 10 min ed a 180° per altri 10 minuti.
Disporre la farina a fontana e aggiungere al centro tutti gli ingredienti tranne le mandorle intere. Impastare ed amalgamare bene.
Aggiungere le mandorle intere e impastare un po' a mano, cercando di distribuire bene le mandorle nell'impasto.
Formare bastoncini dello spessore di un dito e metterli a 9 a 9 in teglia sulla carta forno, creando delle ciambelline. Poi schiacciarle leggermente e spennellarle con il tuorlo sbattuto con il latte.
Infornare in forno caldo a 200 °C per 10 min ed a 180° per altri 10 minuti.
R.Bracale Brak
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