venerdì 23 novembre 2012
ESSERE ‘A CHIAVE ‘E LL’ACQUA
ESSERE ‘A CHIAVE ‘E LL’ACQUA
L’espressione partenopea : Tu sî ‘a chiave ‘e ll’acqua che letteralmente si traduce: Tu sei la chiave (d’arresto del contatore)dell’acqua, prendendo a riferimento una cosa utile (la chiave d’arresto del contatore dell’acqua) chiave che opportunamente azionata può determinare l’utilizzo o meno d’un bene preziosissimo quale è quello dell’acqua, dovrebbe avere una valenza assolutamente positiva di talché chi fosse destinatario/a dell’espressione nella forma Tu sî ‘a chiave ‘e ll’acqua, potrebbe sentirsi gratificato/a dall’espressione che parrebbe sottolineare la presenza – nella persona a cui sia rivolta - di doti assolutamente positive (bellezza, intelligenza, capacità, disponibilità etc.) e letta cosí l’espressione Tu sî ‘a chiave ‘e ll’acqua potrebbe sostanziare un corposo complimento rivolto al/alla destinatario/a.
Nella realtà le cose non stanno esattamente cosí; si notino infatti tutti i condizionali che ò usato nell’esposizione, condizionali che fanno chiaramente intendere che il significato dell’espressione lungi dall’essere un corposo complimento è in realtà una bruciante offesa. A Napoli, dove nacque nel linguaggio giovanile intorno agli anni ’50 del 1900, l’espressione Tu sî ‘a chiave ‘e ll’acqua ebbe sí un originario significato positivo,quantunque non fosse da intendere nel senso letterale di chiave dell’acqua, che era stata solo una curiosa storpiatura di un originaria ‘a chiave ‘e ll’arco con cui si intendeva qualcosa di estremamente positivo ed importante quale è la pietra centrale su cui aggettano le spinte laterali di un arco, pietra centrale che se viene meno determina il crollo dell’intero arco; come dicevo l’originaria espressione Tu sî ‘a chiave ‘e ll’arco, poi corrotta in un Tu sî ‘a chiave ‘e ll’acqua tenne campo per lungo tempo in senso positivo, nel parlato giovanile, ma oggi à perduto l’originaria valenza positiva per assumerne una decisamente negativa ed ormai va letta esclusivamente in senso antifrastico significando (in luogo dell’originario: Tu sei la chiave di volta dell’arco e successivamente Tu sei la chiave (d’arresto del contatore)dell’acqua,) Tu sei una fogna, una porcheria, una sozzura, un essere spregevole e ciò perché nell’attuale linguaggio giovanile partenopeo l’espressione Tu sî ‘a chiave ‘e ll’acqua è usata efemisticamente, giocando con un’evidente assonanza, al posto di Tu sî ‘na chiaveca ( che è appunto la fogna o una porcheria o una sozzura etc.)
La voce Chiaveca con derivazione da un acc.vo tardo lat. clàvica(m) per il class. cloaca(m) indica una fogna o una porcheria o una sozzura etc. ed è molto assonante con la parola chiave, per cui dall’originario significato positivo di Tu sî ‘a chiave ‘e ll’acqua, si è pervenuti all’attuale negativo e chi oggi fosse destinatario/a dell’espressione Tu sî ‘a chiave ‘e ll’acqua se ne dovrebbe, anzi se ne deve adontare, non rallegrarsene!
Raffaele Bracale
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