FÀ 'O FARENELLA.
Letteralmente:fare il farinello. Id est: comportarsi da vagheggino, da manierato cicisbeo. L'icastica espressione non si riferisce - come invece erroneamente pensa qualcuno - all'evirato cantore settecentesco Carlo Broschi detto Farinelli, (molto noto in Napoli, ma nato in Puglia(Andria, 24 gennaio 1705) e morto in Emilia †Bologna, 16 settembre 1782) , ma prende le mosse dall'àmbito teatrale dove le parti delle commedie erano assegnate secondo rigide divisioni. All'attor giovane erano riservate le parti dell'innamorato o del cicisbeo. E ciò avveniva sempre anche quando l'attore designato , per il trascorrere del tempo non era più tanto giovane e allora per lenire i danni del tempo era costretto a ricorrere più che alla costosa cipria, alla più economica e facilmente reperibile farina.
farenella – letteralmente è la farina di mais, o farina gialla, ma pure per traslato giocoso: cicisbeo, vagheggino, svenevole innamorato; la voce risulta essere, attraverso il suffisso femminile èlla, diminutivo di farina che è dal basso latino farina(m) derivato di far – faris = farro.
R. Bracale
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