CUMME
CATARENEA ACCUSSÍ NATALEA
Rispondo qui di seguito alla gentile amica S.S. (i
consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali
di nome e cognome) che mi à chiesto di
chiarirle significato ed origine dell’espressione partenopea in epigrafe.
Il datatissimo
detto: “Cumme Catarenea accussí Natalea” che, fuor
dal velame de li versi strani, vale: Le condizioni atmosferiche del giorno 25
novembre (festività di santa Caterina d’Alessandria e non della piú nota
Caterina da Siena [29 aprile] ) si ripeteranno il giorno 25 dicembre [giorno
del Santo Natale] à origini contadine atteso che son proprio i contadini ad
essere i piú attenti alle evoluzioni climatiche che possono giovare o nuocere al
seminato e conseguentemente al raccolto. Nell’espressione è interessante notare
l’abilità popolare di riuscire a generare
ed a coniugaredei verbi [catarenià e natalià]partendo una volta da un
nome proprio [Caterina] ed una volta da un sostantivo [Natale]; non meravigli
il fatto che nato in ambito rurale il detto sia approdato in città dove da anni
è sulla bocca di tutti. In coda aggiungo i fatto che del detto esiste
una versione allungata:Cumme Catarenea, accussì Bbarbarea e ccumme Bbarbarea
accussì Natalea, accomunando in un unicum il tempo di tre giornate: 25
novembre, 4 dicembre (santa Barbara) e 25 dicembre (Natale).
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento,
soddisfatto l’amica S.S. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro
lettori e piú genericamente chi dovesse
imbattersi in questa paginetta.Satis est.
R.Bracale Brak
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