‘STI CUOLLE ‘E CAZZO!
Mi è stato chiesto, via e-mail, dal caro amico S. D’A. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) di spendere qualche parola per illustrare significato ed origine della locuzione in epigrafe. Gli ò risposto: Carissimo si tratta di una becera, ma icastica espressione iperbolica esclamativa ed ironica rivolta verso qualcuno cui si voglia lasciare intendere che la sua azione è destinata al fallimento o che una sua richiesta, ancorché pressante resterà inevasa. Infatti il “collo di cazzo” che nella realtà altro non è che il prepuzio cioè quello strato di pelle morbida che riveste l’estremità del pene [glande] proteggendola prepuzio che durante l’eccitazione sessuale e/o l’eiaculazione, si ritrae formando una sorta di anello sotto il glande intesto testa del pene, di talché quell’anello rappresenta quasi il collo della testa. Tutto ciò anatomicamente parlando, ma nell’inteso comune popolare “cuollo ‘e cazzo” vale niente, nulla, alcunché forse perché si ritiene che il prepuzio cioè il collo dell’asta non abbia importanza o una funzione precipua tanto che tutti gli ebrei si fanno circoncidere,facendosi rimuovere il prepuzio e lasciando il glande sempre esposto. Ciò mi fa sospettare che l’espressione in esame sia nata nella città bassa in zona Corso Malta dove già nell’antichità risiedeva una comunità ebraica di una certa entità come attestato da una serie di epigrafi sepolcrali ivi rinvenute. A questo punto preciso che ò parlato di iperbole atteso che nessuno possa avere piú di un pene con relativo collo. Rammento in chiusura l’etimo di cuollo [che è dal lat. collu-m con dittongazione espressiva della o, mentre cazzo etimologicamente è da una voce gergale marinaresca greca akatiòn→(a)katiòn→cazzo= albero della nave.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico S. D’A. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
Nessun commento:
Posta un commento